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Decreto Genova ancora fermo. Terzo Valico: Toninelli fa saltare 791 milioni

Si ringrazia lo Staff de Il Sole 24Ore per l’immagine pubblicata.

Riportiamo integralmente il testo realizzato da Barbara Fiammeri e Manuela Perrone, apparso oggi su Edilizia e Territorio, che fanno il punto sul Decreto Legge per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova.

Il decreto per la ricostruzione del ponte di Genova è ancora fermo. Il premier Giuseppe Conte e il suo vice Luigi Di Maio assicurano che il provvedimento oggi approderà al Quirinale. Ma sul testo del provvedimento ci sono ancora molti punti interrogativi.

«Aspettiamo i riscontri del Mef», ha detto ieri Conte per spiegare il ritardo ma da quel che risulta a Il Sole 24 ore ieri nel primo pomeriggio il testo del Dl non era ancora stato consegnato alla Ragioneria.

In ogni caso, al di là dei problemi relativi alla copertura (su cui incide anche la parte sulla ricostruzione post terremoto di Ischia, particolarmente “vigilata” dal vicepremier Luigi Di Maio), i due punti ancora aperti sono sempre gli stessi: la mancata intesa sul commissario, che verrà nominato entro 10 giorni, come ribadito dal premier, dalla pubblicazione del decreto e il ruolo di Autostrade. «Sono assolutamente sicuro che non lo ricostruirà Autostrade», ha garantito Di Maio.

Nell’ultima versione del Dl, Autostrade viene citata soltanto per l’obbligo di finanziare la ricostruzione. Ma non si scioglie il nodo della stazione appaltante, che dovrebbe coincidere con il concessionario e che invece nel decreto è ruolo attribuito al commissario, autorizzato a operare in deroga «a ogni disposizione di legge extrapenale» e ad affidare i lavori senza gara escludendo «società concessionarie di strade a pedaggio». Un’ipotesi che rischia di generare contenziosi e quindi di rallentare il rifacimento del ponte.

Senza contare che, come anticipato dal Sole 24 ore, né Fincantieri né Italferr hanno le competenze per la ricostruzione. Ieri la società che fa capo a Fs ha precisato che il ruolo di Italferr «è quello di progettare infrastrutture ferroviarie e di svolgere il ruolo di “direzione lavori”. Per questi compiti, e non per la costruzione, la società potrà fornire il suo apporto nella ricostruzione del Ponte di Genova». Che la città resti bloccata ancora a lungo è il principale timore anche del governatore ligure Giovanni Toti che, ieri, dopo l’incontro a Genova con il Capo dello Stato Sergio Mattarella, è tornato alla carica: «Sono passati 40 giorni, si moltiplicano le indiscrezioni sui contenuti e sui nomi degli eventuali commissari. Tutto questo parlare intorno a un decreto di cui non c’è ancora traccia mi sembra una cosa inquietante».

Nella bozza di Dl è inoltre scomparso il finanziamento aggiuntivo di 791 milioni al Terzo Valico dei Giovi per la contrarietà del ministero di Toninelli. E il M5s in Puglia ha chiesto alla Procura di Lecce il sequestro del cantiere che sta realizzando il gasdotto in vista della ripresa dei lavori. Due scelte che entrano in rotta di collisione con la Lega di Matteo Salvini, favorevole sia al Tap che al Terzo Valico.