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Crollo Ponte Morandi: tra gli indagati dalla Procura di Genova Brencich e Servetto

Erano nel comitato tecnico del Provveditorato delle opere pubbliche che a febbraio diede parere positivo al progetto di retrofitting del viadotto presentato da Autostrade

Il professor Antonio Brencich, ex membro della commissione ispettiva del Mit sul crollo del Ponte Morandi, da cui si dimesso a fine agosto, è negli uffici del primo gruppo della Guardia di finanza che indaga sul disastro.

Brencich, secondo quanto si apprende in Procura, è indagato, come Mario Servetto e Roberto Ferrazza. Brencich, Servetto e Ferrazza erano nel comitato tecnico del Provveditorato delle opere pubbliche che a febbraio diede parere positivo al progetto di retrofitting del viadotto presentato da Autostrade.

Gli indagati provengono dal ministero delle Infrastrutture, dal Provveditorato alle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Val d’Aosta. La procura di Genova ha iscritto nel registro degli indagati venti persone e la società Autostrade e ha deciso di contestare anche l’omicidio colposo stradale plurimo, togliendo invece l’attentato alla sicurezza dei trasporti.

Viene contestato anche il disastro colposo e l’omicidio colposo plurimo con l’aggravante delle violazione della normativa antinfortunistica.

La lista degli indagati “al momento è questa, poi qualora emergessero ulteriori profili dalla prosecuzione delle indagini verrà valutato, anche magari in corso di incidente probatorio come prevede il codice”, ha detto il procuratore capo.

Castellucci: responsabili ma non colpevoli

Ci sentiamo responsabili della gestione di un’infrastruttura che è crollata, generando un disastro e un dolore enormi. Ma la colpa è un’altra cosa. E vogliamo ricostruire in tempi stretti, insieme a Fincantieri. Le idee di Renzo Piano ci onorano e cercheremo di condividerle ed adottarle per quanto fattibile.

Lo afferma in un’intervista alla Stampa e al Secolo XIX, Giovanni Castellucci, ad delegato di Autostrade per l’Italia, che alla domanda se serva un suo passo indietro visto che è sotto inchiesta, risponde: “Io e i miei collaboratori faremo quanto possibile per supportare la magistratura.

Trovo normale che le indagini in questa fase procedano ad ampio raggio. Sulla mia posizione, ribadisco che la priorità era e resta operare per fare uscire Genova dall’emergenza. In quel senso continuerà a lavorare”.