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Cresce fatturato estero imprese costruzione: +2% in 2017, a quota 14 miliardi

Si rafforza la crescita delle imprese di costruzione all’estero. Il 2017 mostra, infatti, un nuovo segno più  per le aziende che operano oltreconfine e che vedono il fatturato estero lievitare a 14,3 miliardi in aumento del 2% all’anno precedente.

Un valore più che raddoppiato rispetto a dieci  anni fa, 6,5 miliardi di euro. Ma mentre l’estero continua a tirare,  le imprese del settore soffrono sempre di più sul mercato domestico,  che mostra una riduzione del giro d’affari del 3,3% all’anno. È questo il quadro che emerge dal Rapporto 2018 presentato dall’Ance.

Un’ulteriore conferma, quella che arriva anche quest’anno, del fatto che, con il 74% del fatturato realizzato  all’estero, sempre più infrastrutture nel mondo parlano italiano mentre il mercato interno rimane al palo.

In tredici anni la quota di  fatturato estera, che nel 2004 non andava oltre il 31%, ha surclassato quella realizzata all’interno dei confini nazionali.  Principale responsabile di questa situazione, denunciano i costruzioni dell’Ance è il blocco degli investimenti pubblici all’interno del  Paese che ha generato una fuga all’estero delle imprese italiane di  costruzione che oggi interessa le aziende di tutte le dimensioni.

Con  112 cantieri localizzati tra Stati Uniti, Polonia, Turchia, Medio  Oriente e Africa subsahariana, le strade e i ponti sono le opere che  impegnano maggiormente all’estero le imprese italiane con una quota  del 22,9% sul portafoglio globale dei lavori. Seguono le metropolitane con 18,3% e al terzo posto le ferrovie con 11,6 miliardi di euro, il  14% del portafoglio complessivo. E’ quanto emerge dal rapporto dell’Ance.

Importante la presenza italiana anche nelle concessioni con commesse, acquisite anche in partnership con imprese straniere, per un valore di oltre 25  miliardi. E’ il settore autostradale a guidare la classifica delle  concessioni che rappresenta quasi la metà del totale dei contratti in  essere.

Per le grandi imprese, la componente estera rappresenta oggi quasi  l’83%, per le pmi il mercato internazionale è in costante crescita  arrivando a rappresentare nel 2017 quasi il 30% del totale. Sono  fortemente cresciute anche le nuove commesse acquisite nel 2017:  298,  un numero di contratti sottoscritti mai raggiunto prima, per un valore di 17,4 miliardi di euro, ben 3,5 miliardi al di sopra della media  degli ultimi 10 anni.

Con le nuove acquisizioni del 2017, arrivano a  811 i cantieri targati Italia presenti in 92 Paesi del mondo. Il loro  valore totale è pari a oltre 82 miliardi di euro (51,3 miliardi il  portafoglio i lavori esclusivamente italiano).

Sono poi 8 i nuovi  mercati conquistati: Austria, Germania e Slovenia nell’Unione europea, Bielorussia nell’Europa extra Ue mentre fuori dall’Europa Camerun,  Indonesia, Nuova Zelanda, Iran.

Rispetto a due anni fa, rileva l’Ance, i cambiamenti di mercato sono vistosi: se nel 2015 il 50% delle nuove commesse era localizzato nel vecchio continente, nel 2017 solo il 36%  dei nuovi lavori appartiene all’area Ue ed extra Ue mentre è cresciuto fortemente il Nord America, passato dal 7,6% del totale delle nuove  commesse nel 2015 al 19,4% attuale.