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Per consolidare il territorio marchigiano stanziati 176 milioni

Lo stanziamento anticipato nell’ultima riunione della cabina di regia per la ricostruzione, dedicato al dissesto idrogeologico nelle aree terremotate, rappresenta un’occasione storica per la messa in sicurezza dei territori interni.

Lo sottolinea l’assessore regionale a Difesa del suolo e Aree interne, che ricorda come la cifra record di 176 milioni di euro è un vero e proprio salto di qualità rispetto alle risorse a disposizione della Regione fino al recente passato per l’intero territorio regionale.

C’è stata grande attenzione del Governo verso le Marche, che hanno ricevuto quasi il 63 per cento dei 280 milioni complessivamente stanziati per le Regioni colpite dal terremoto. Il fatto che i 176 milioni saranno investiti nei comuni del cratere in quasi cento luoghi d’intervento, comporta un effetto moltiplicatore anche per il restante territorio delle Marche, visto che le risorse regionali dedicate al settore potranno essere concentrate sulle aree non interessate dal sisma. Si apre una fase molto importante che andrà gestita con efficienza e tempestività.

I lavori che saranno eseguiti riguarderanno la sicurezza idraulica dei corsi d’acqua, la messa in sicurezza dei centri abitati, il consolidamento di aree in frana, le manutenzioni stradali e delle infrastrutture sciistiche.

Con le opere si andranno prioritariamente a fronteggiare fragilità vecchie e nuove del territorio marchigiano, con riflessi economici positivi oltre che sull’indotto che i lavori pubblici in genere producono, anche sull’attrattività turistica delle zone montane.

Il piano dissesti prioritari per le aree colpite dal sisma è ripartito nelle tre province colpite: venti interventi per oltre 29 milioni di euro vanno a quella di Ascoli Piceno, provincia a cui si aggiungono altri 27 milioni stanziati per gli acquedotti di Arquata del Tronto e Capodacqua.

Nove gli interventi nella provincia di Fermo per un totale di circa 15,8 milioni. Nella provincia di Macerata saranno 65 gli interventi per un importo di oltre 104 milioni di euro, concentrati soprattutto nell’area dell’epicentro del fortissimo terremoto del 30 ottobre 2016: Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Visso.