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Consiglio di Stato, contenzioso in crescita su scuola e grandi opere

Da un’indagine statistica effettuata combinando i dati forniti dall’Anac sul numero di gare bandite e quelli presenti nel sistema informativo della giustizia amministrativa emerge che nel settore degli appalti pubblici la percentuale di impugnazione delle procedure di appalto è pari a circa il 2,7%. Secondo il presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno, nel corso della relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario della giustizia amministrativa, «il dato appare di gran lunga inferiore a quella che è l’apparente “percezione” delle dimensioni del contenzioso sui contratti pubblici». Mentre «per quanto attiene ai provvedimenti del giudice amministrativo che sospendono provvisoriamente le procedure di gara, essi sono in media pari allo 0,75%.

Cresce contenzioso su scuola e grandi opere Aumento del contenzioso riguardante il precariato della scuola legato al «disagio sociale» e alle «incertezze sul lavoro». «Difficoltà di accettare la decisione dell’autorità» che «trova ulteriore espressione, ad esempio, nei ricorsi con cui talvolta i genitori contestano la bocciatura dei propri figli a scuola». Un «numero significativo di giudizi sulla realizzazione di gasdotti, oleodotti, tratti autostradali e grandi opere di interesse nazionale», frutto di «conflitti politico-sociali» che toccano il bilanciamento fra esigenze dell’ambiente e quelle dello sviluppo economico. Questi alcuni degli ambiti in cui cresce l’intervento dei giudici amministrativi, come ha sintetizzato il presidente del Consiglio di Stato.

«Autorità locali ed associazioni di cittadini sembrano, talvolta, contestare la realizzazione di infrastrutture che si ritiene necessario attraversino il loro territorio». Inoltre «il contenzioso sui contratti pubblici, comunque in leggera diminuzione, rende palese ad un tempo sia la difficoltà dell’amministrazione di assumersi la responsabilità della scelta, sia anche una certa difficoltà del sistema delle imprese di accettare il principio di concorrenza, dal momento che talvolta esse sembrano utilizzare il processo per sfuggire ad una competizione sul piano economico e produttivo, e mirano ad escludere il concorrente dalla gara piuttosto che a confrontarsi con questo».