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Cina: il viadotto più lungo del mondo è di 55 km

ll transito delle prime auto sul ponte più lungo del mondo in Cina sarà, senza dubbio, un momento emozionante e storico per progettisti, ingegneri operai e per gli automobilisti che lo percorreranno. Ha una lunghezza complessiva di 55 km, un viadotto moderno che unisce Hong Kong, Zhuhai e Macao, le tre grandi città sul delta del Fiume delle Perle.

L’ultima gettata di calcestruzzo è stata fatta nel mese di novembre 2017. Ora è tutto pronto per la grande festa, che dovrebbe avvenire nel prossimo mese di luglio. L’opera è costata 7,56 miliardi di dollari, mentre circa 4 miliardi e mezzo di dollari sono stati investiti per le infrastrutture sul territorio.

Secondo gli esperti il ponte, dal punto di vista ingegneristico, è un’opera unica e da fantascienza. Può resistere a terremoti di magnitudo 8, a super uragani e a scontri di meganavi da carico. Per costruirlo sono state utilizzate 400.000 tonnellate di acciaio, 4 volte e mezzo la quantità usata per costruire il Golden Gate a San Francisco.

In un tratto del ponte si è resa necessaria la costruzione di un tunnel sommerso lungo 6,7 chilometri, perché il delta del Fiume delle Perle è una delle aree più trafficate al mondo. Ogni giorno, infatti, circolano 4.000 navi di ogni genere, dai traghetti passeggeri alle gigantesche porta-container.

Inoltre il tunnel ha richiesto la costruzione e il posizionamento di 33 giganteschi tubi lunghi 180 metri, larghi 38 e alti 11, ognuno pesante 80.000 tonnellate. Tutti questi elementi sono stati fabbricati sull’isola di Guishan, vicino Zhuhai, e trasportati sul posto con pontoni galleggianti, mentre sul fondo del letto roccioso del fiume sono state scavate le forme adatte a “impiantare” i tubi.

La galleria sommersa ha gli sbocchi su due isole artificiali, ognuna delle quali di circa 100.000 metri quadrati, ancorate in acque poco profonde. La loro costruzione ha richiesto 120 cilindri cavi in acciaio lunghi 55 metri e del peso di 550 tonnellate.

Quando il ponte sarà aperto al traffico i veicoli non potranno superare i 100 chilometri orari ed è stato deciso che si guiderà sulla destra lungo le sezioni continentali dell’opera, per passare a sinistra su quelle di Hong Kong e Macao, per rispettare gli stili di guida dei diversi luoghi.

Sulla grande opera non sono mancate polemiche e da alcune foto scattate lo scorso mese di aprile si vedrebbero aree del litorale di una delle isole parzialmente sommerso. Ciò suscita preoccupazione per l’integrità strutturale dell’isola e, al momento, si è dato il via a un monitoraggio per garantire che la qualità dei lavori soddisfi i requisiti.

Inoltre vari gruppi ambientalisti sostengono che la costruzione del ponte ha messo in pericolo la popolazione dei delfini bianchi cinesi di Hong Kong, ma le autorità rassicurano che il problema era stato considerato e tutto è stato progettato e realizzato con l’obiettivo di un impatto ambientale ridotto quasi a zero.

La Cina non è, comunque, nuova nella realizzazione di mega opere infrastrutturali.  Alla fine del 2017 è stato inaugurato nella provincia di Hebei il ponte di vetro “Hongyagu” a strapiombo su un canyon profondo 230 metri, quasi come un grattacielo di 66 piani. E’ lungo 488 metri e collega due speroni della Hongyagu Scenic Area con 1.077 lastre di vetro. Il ponte pesa 70 tonnellate e ogni pannello in vetro è spesso 1,5 pollici e potrebbe supportare un massimo di 2 mila persone.