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Catenaria rigida per la nuova stazione sotterranea di Lavis

In Trentino consegnata la nuova variante lungo la Trento-Malé

Inaugurazione ufficiale in vista, a Lavis, in Trentino, per la moderna e innovativa variante ferroviaria sotterranea attrezzata da GCF – su mandato del committente Trentino Trasporti – con catenaria rigida.

Un progetto fortemente innovativo che, avviato due anni fa, rientra nelle politiche di sviluppo, in Trentino, di un efficace sistema intermodale di trasporto a servizio delle vallate e del turismo.

Il lavoro, gestito dalla Carron – Costruzioni Generali per le opere civili, ha impegnato per la Trazione Elettrica la squadra di GCF con lavori che, in fasi diverse, hanno consentito di smantellare la linea preesistente, realizzare l’impianto di Trazione Elettrica a cielo aperto per la linea provvisoria, attrezzare con inedita catenaria rigida il nuovo tracciato in galleria con annessa stazione ferroviaria sotterranea in stile metropolitana.

“Si tratta di un significativo tassello – Ugo Rossi, Presidente Provincia Autonoma di Trento aveva salutato l’avvio dei lavori – di un Trentino che vuole sviluppare un sistema di trasporto sostenibile, più sicuro, in grado di migliorare la qualità della vita e, dunque, a servizio reale delle proprie comunità”.

In effetti a Lavis, quasi 9.000 abitanti 10 chilometri a nord di Trento, la ferrovia Trento-Malé-Mezzana – una linea storica a scartamento metrico di collegamento con la Val di Non e la Val di Sole, fin dagli anni 50 tagliava letteralmente a metà il Comune. Il progetto di riqualificazione, finanziato con 24 milioni da Provincia Autonoma di Trento e Trentino Trasporti, ha previsto lo spostamento del tracciato originario ed il suo interramento, stazione compresa, a beneficio della qualità della vita dell’abitato di Lavis.

Funzionale allo scopo l’opzione catenaria rigida, inedita per una linea a pieno transito. “Normalmente – spiega il Capo Cantiere Federico Sensini – in Italia la catenaria rigida è impiegata solo negli scali dove ci sono manovre di merci o nei depositi di manutenzione dei treni, come quella recentemente realizzata a Mestre da GCF per conto di RFI. In questo caso “pilota” la catenaria rigida – voluta da Trentino Trasporti e progettata da GCF – ha permesso di ridurre notevolmente l’impatto delle infrastrutture civili: in effetti, ha consentito di realizzare una galleria più bassa rispetto all’altezza che avrebbe dovuto avere se si fosse utilizzato il sistema tradizionale di trazione a filo e, quindi, di limitare conseguentemente le cubature di sbancamento e di getto di calcestruzzo”.

Le fasi di lavoro per la Trazione Elettrica

Due le fasi di lavoro. Lo scorso anno, tra giugno e luglio, quando in solo 32 giorni si è provveduto allo smantellamento della linea preesistente, alla realizzazione del solaio della futura galleria artificiale tramite la posa di 270 lastre prefabbricate di tipo Top Bridge, l’armamento ed il getto di calcestruzzo, e alla ricostruzione – sopra la spoletta –  del binario e della Trazione Elettrica provvisoria in modo da consentire la ripresa del traffico ferroviario.

“Poi, da aprile di quest’anno, mentre i treni viaggiavano sopra – racconta il Direttore di Cantiere Gabriele Cavatorta – noi abbiamo lavorato sotto, nei 400 metri di galleria, provvedendo a costruire la catenaria rigida – parte in curva – sul binario di corsa e sui binari di precedenza, le opere di raccordo in ingresso e uscita dalla galleria tra catenaria e linea di contatto tradizionale, e la Trazione elettrica per la parte in trincea a cielo aperto, circa 800 metri, del nuovo tracciato”.

I lavori, conformemente alle tabelle di marcia, sono stati consegnati ai primi di luglio al Committente per test e collaudi da parte degli Enti Certificatori. L’inaugurazione ufficiale della linea rinnovata e la sua apertura al traffico ferroviario è prevista per il 28 luglio.  Un ulteriore successo per la Trento-Malé-Mezzana che da anni si propone come esempio positivo di una lungimirante ed efficace politica di sostegno alla mobilità integrata, ecologica e sostenibile, capace non solo di attrarre turismo verso le valli alpine ma, al contempo, di rendere le valli attrattive e vivibili – in quanto connesse – per gli stessi residenti.