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13,2 miliardi per le ferrovie: la Corte dei Conti sblocca la delibera Cipe sul Contratto Rfi 17-21

È stata registrata dalla Corte dei Conti la delibera dello scorso 7 agosto, con cui il Cipe dava parere favorevole al Contratto di programma Rfi 2017-2021, il nuovo piano di investimenti infrastrutturali sulla rete ferroviaria nazionale, con nuovi finanziamenti assegnati a interventi specifici per un totale di 13,258 miliardi di euro (derivanti in gran parte dalla legge di Bilancio 2017 e, in misura minore, dal fondo Fsc, fondi europei e altri fondi statali).

Nello specifico, il piano Rfi prevede: 5,56 miliardi di euro di risorse aggiuntive per “grandi opere”, di cui 2,66 miliardi di euro per “lotti costruttivi” di tratte ad alta velocità (da ripartire fra 1,55 mld per il 5° lotto del Terzo Valico, 607 milioni per il 2° lotto della Brescia Est-Verona e 504 milioni per il Brennero Brennero) e 2,9 per tratte ad alta capacità del Sud (di cui 491 milioni per la Napoli-Bari, 1,428 mld per il raddoppio con varianti della Messina-Taormina-Catania e 910 milioni per la Palermo-Catania); 2,228 miliardi destinati a vari interventi per il potenziamento di linee a lunga percorrenza, merci o passeggeri; 2,646 miliardi per sicurezza, manutenzione e tecnologie per la circolazione. I restanti sono da utilizzare per reti regionali e metropolitane, accessibilità porti e interporti, accessibilità aeroporti e valorizzazione turistica delle ferrovie minori.

Gli ammodernamenti delle direttrici nazionali, per un totale di 2,118 mld, consistono in interventi di potenziamento, raddoppio e upgrading di linee esistenti, volti a potenziare o velocizzare il trasporto di persone e merci a lunga percorrenza, e comprendono le linee tra Genova e le Alpi per 226 milioni, la linea esistente Venezia-Trieste per 220 mln, la direttrice centrale e Tirrenica nord per 45 milioni, la direttrice Adriatico-Ionica per 598, le trasversali del Centro Italia per 155, la nuova linea Ferrandina-Matera per 210 e la rete sarda per 187.

Nella parte Investimenti del Contratto di programma sono previsti 1,958 mld di euro di nuovi finanziamenti per la sicurezza, che si aggiungono ai 6,757 disponibili per opere e programmi ancora da realizzare o completare, portando la dotazione totale a 8,715 miliardi.

Riguardo alle tecnologie per la circolazione e l’efficientamento, sono stati stanziati 688 milioni in più, da impiegare in interventi volti all’ammodernamento tecnologico della dotazione e degli impianti.

A livello di reti regionali sono previsti fondi aggiuntivi per 1,316 miliardi, da utilizzare in interventi per il rilancio del trasporto pendolari e locale, con upgrading tecnologici in grado di aumentare in condizioni di sicurezza la frequenza dei treni regionali, e in nuove opere.

Nuovi fondi sono stati destinati ai programmi Città Metropolitane per complessivi 885 milioni, ripartiti tra i 225 per il Piano di ammodernamento delle stazioni e i restanti per l’upgrading dei nodi di Catania, Firenze, Milano, Napoli, Torino, Genova, Venezia, Bologna e Roma.

Nel programma porti e interporti sono incluse nuove risorse per 130 milioni, mentre il programma aeroporti prevede 481 milioni di finanziamenti aggiuntivi, di cui 411 per il collegamento della rete Rfi col Marco Polo di Venezia.

La verifica amministrativa e contabile da parte della Corte dei Conti ha richiesto otto mesi, e l’iter di approvazione del Programma Rfi non può ancora considerarsi completato: la pubblicazione della delibera sulla Gazzetta avverrà a breve, ma per il parere previsto dalla legge il Contratto 2017-2021 dovrà essere esaminato dalle Commissioni parlamentari competenti.

Il passo successivo previsto per l’approvazione definitiva è un decreto interministeriale Infrastrutture-Economia.

Un eventuale blocco dell’approvazione finale per delle modifiche significherebbe far ripartire da zero l’iter di approvazione, e quindi rallentare in modo significativo il rilancio dei cantieri in essere da parte di Rfi, che per l’anno in corso prevede un ulteriore aumento di spesa rispetto a quello già effettuato dal 2016 al 2017, proprio facendo conto sui 13,2 miliardi previsti dal Contratto 2017-2021.