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Terremoto, parte il piano strade da 388 milioni. Appalti entro l’estate

È partita l’attuazione del Piano Anas (elaborato in qualità di “soggetto attuatore”, si veda il precedente servizio) per la riparazione delle strade danneggiate dai tre terremoti del 2016 e 2017 in Centro Italia (24 agosto 2016, 26 ottobre, 30 ottobre, 18 gennaio 2017, il più pesante per le strade è stato quello del 30 ottobre). Una lista di 411 interventi per 388,2 milioni di euro, che saranno affidati in 208 lotti, con importi unitari compresi tra poche migliaia di euro e 15-20 milioni.

Nel mese di marzo gli enti locali hanno deciso di affidare in gran parte all’Anas la gestione di progettazione e appalti di lavori (soprattutto nella Marche, la regione più danneggiata nella viabilità), e il 21 marzo il Dipartimento Protezione civile (presidenza del Consiglio) ha approvato in via definitiva il «Programma degli interventi per il ripristino della viabilità- 1° stralcio, 1a rimodulazione», che vale appunto 388 milioni di euro. Già nei giorni scorsi sono partite le progettazioni (in parte in house da parte dell’Anas, in parte con affidamenti a terzi).

Ad aprile maggio – spiega l’Anas – partiranno i primi affidamenti di lavori, mentre la previsione è di fare la maggior parte degli appalti tra giugno e agosto. I tempi di realizzazione dovrebbero essere brevi: il cronoprogramma ne prevede la conclusione, per la stragrande maggioranza degli interventi, entro quest’anno, con alcuni lotti (quelli più complessi) nel corso del 2018. L’Anas fa però prudentemente notare che l’approfondimento progettuale potrebbe portare qualche aggiustamento dei cronoprogrammi.

Buona parte degli interventi ha importi inferiori a un milione di euro, dunque lo stesso Codice appalti ammette le procedure negoziate a inviti, ma visto il mandato di “fare presto” il soggetto attuatore Anas utilizzerà le deroghe al Codice ammesse dal Dl 189/2016: in particolare, le gare sopra i 5 milioni di euro avranno procedure accelerate, sotto i 5 milioni si faranno sempre procedure negoziate a inviti, utilizzando il massimo ribasso anche sopra la soglia del Codice di un milione di euro. Altre deroghe saranno nelle procedure approvative (nei tempi).

Il Piano stralcio era stato definito dall’Anas tra il novembre scorso e gennaio, sulla base di sopralluoghi effettuati insieme agli enti gestori locali (Province, Comuni, società speciali), e approvato in bozza dalla Protezione Civile il 14 febbraio, ma serviva poi una fase (che per la verità l’Anas sperava più breve) di “scelta” da parte degli enti gestori delle strade se realizzare gli appalti con affidamenti in proprio o se affidare il ruolo di stazione appaltante all’Anas. E quindi l’approvazione finale da parte della Protezione civile, avvenuta appunto il 21 marzo.

La gran parte degli interventi è stata affidata all’Anas: su 411 interventi ne gestirà 321, per un importo di 342 milioni (su 388). Sono state in particolare le Province marchigiane, le più colpite nel patrimonio stradale, ad affidare quasi tutto all’Anas: tutti gli interventi, per quasi 150 milioni di euro ceduti dalla Provincia di Ascoli, 89 su 90 da parte di Ascoli Piceno. Lazio, Umbria e Abruzzo fanno in sostanza da soli, ma si tratta di piccoli numeri.

In base a quanto stabilito dall’ Ordinanza CDPC 408/2016, art. 4, comma 2, lettera c, il Programma deve contenere gli interventi di ripristino e messa in sicurezza della rete stradale, realizzabili mediante tempistiche e finalità coerenti con la gestione emergenziale (quella gestita dalla Protezione civile). A tale definizione sono ricondotti tutti gli interventi con priorità 1, 2 e 3 (si veda nella tabella dell’Allegato 1), ossia solo relativi a ripristini e messa in sicurezza della rete stradale di 1°, 2° e 3° livello di accessibilità. Solamente per la rete di 1° livello, al fine di garantire la massima affidabilità per la mobilità primaria, vengono inclusi nel Programma con priorità 2, gli interventi di completamento del ripristino funzionale.

Gli interventi con priorità 4 e 5 non rientrano nel mandato conferito al soggetto Attuatore con l’OCDPC 408/2016, ma (« attesa la loro accertata necessità») dovranno comunque essere realizzati, mediante i programmi straordinari connessi alla fase di ricostruzione post-sisma (quella gestita dal Commissario Vasco Errani) o le programmazioni ordinarie degli Enti gestori.