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Smog: l’Europa ammonisce l’Italia

L’Europa in tema di ambiente e qualità dell’aria sollecita l’Italia a fare di più e meglio. La Commissione europea ha infatti aperto la seconda fase della procedura di infrazione contro il nostro Paese per il superamento dei limiti giornalieri e annuali fissati dalle norme Ue per le polveri sottili (Pm10). I termini sono piuttosto stretti: se  il Governo non risponderà entro due mesi con azioni concrete alla richiesta di parere motivato inviata da Bruxelles, la Commissione potrà deferire il caso alla Corte di giustizia dell’Ue.

Quello delle Pm10 è un problema che colpisce soprattutto i centri urbani a causa delle emissioni da consumo di energia, riscaldamento, trasporti, industria e agricoltura. Secondo dati dell’Agenzia europea dell’Ambiente, l’Italia è lo stato membro dell’Ue più colpito in termini di mortalità connessa alle polveri sottili, che causano 66mila morti premature ogni anno.

L’Italia non è nuova, d’altra parte, a situazione di “accusa” da parte dell’Ue.  Il nostro paese è stato condannato dalla Corte già una volta, nel 2012, per il ripetuto sforamento dei limiti per gli anni 2006 e 2007. Nel 2014, invece,  Bruxelles ha avviato una nuova procedura di infrazione, oltre che per il superamento dei limiti, anche per la mancata adozione di “misure sufficienti”.

Adesso, sarebbero 19 le “zone e agglomerati” dove l’Europa ha segnalato irregolarità, mentre le aree su cui si sono registrate violazioni dei limiti giornalieri sono aumentate a 30. Le Regioni sono Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Campania, Marche, Molise, Puglia, Lazio e Sicilia. Mentre il superamento del valore limite annuale è stato registrato in 9 zone: Venezia-Treviso, Vicenza, Milano, Brescia, due zone della Pianura Padana lombarda, Torino e Valle del Sacco (Lazio).

Ma cosa rischiamo? Di fatto una “sanzione da un miliardo di euro”, hanno spiegato i Verdi, mentre il WWF ha sottolineato che “l’Ue è costretta a ricordare ad amministratori locali e regionali, nonché al governo italiano che l’inquinamento sta provocando enormi impatti sulla salute”.

“Risponderemo alla Commissione Europea illustrando nel dettaglio tutto ciò che il nostro Paese sta facendo -, ha quindi dichiarato il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti -. Abbiamo in atto interventi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici privati e pubblici e quindi per ridurre le emissioni civili, interventi per la mobilità sostenibile pubblica e privata, in particolare elettrica e ciclabile”.

Noi siamo comunque i soli in Europa ad aver avuto le bacchettate da parte della Commissione Europea. L’Europa, infatti, ha aperto procedure di infrazione per livelli eccessivi di particolato Pm10 contro altri 15 stati membri (Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria). In due di questi casi (Bulgaria e Polonia), ha deferito il paese alla Corte di giustizia dell’Ue.