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Roma sposa la bici. Ecco l’anello del Grab

Una passeggiata lungo le vie più belle di Roma, magari in primavera, fra i colori dell’autunno o sotto il sole d’inverno, fermandosi di tanto in tanto per fare qualche fotografia a monumenti e siti archeologici e poi proseguire, fino a uscire lentamente dalla città raggiungendo l’Appia antica o costeggiando il fiume Aniene in zone che sembrano di campagna, fino a ritrovarsi in periferia dove ci sono meno auto e più verde. Una super passeggiata che ogni romano o turista che sia, potrebbe permettersi di fare con il più semplice dei mezzi di trasporto: la bicicletta. Benvenuti sul Grab, il grande raccordo anulare delle bici.

L’anello ciclopedonale che abbraccia Roma

Grab è un anello ciclopedonale lungo 44 chilometri che si snoda lungo la città anche fra le ciclovie già esistenti. Chi vuole salire in bici e godersi il panorama unico al mondo, della città di Roma, può dare la prima pedalata per esempio dal Colosseo o dall’Appia Antica, giungendo ad ammirare la street art della zona del Quadraro o di Torpignattara, può passare per San Pietro, può scoprire parchi e zone verdi fuori dal cuore della città, costeggiare l’Aniene, il Tevere, l’Almone. La passeggiata può durare cinque ore…. ma vuoi mettere una sosta ad un chiosco per bere qualcosa di fresco lungo il Tevere? Ci si ferma un po’ e poi si riparte verso un’avventura.

La città da vivere come museo a cielo aperto

Già, perché i romani stessi, alla fine non conoscono davvero bene Roma. Non ne hanno il tempo. Mentre invece, attraverso un lungo giro in bici, si può cogliere l’occasione per scoprire posti inaspettati. Il Grab si configurerebbe come una sorta di Museo a cielo aperto per turisti e romani che passa attraverso i Fori e l’Appia antica  dando ancora più prestigio a livello internazionale, alla città. Il Grab è la ciclovia urbana più affascinante del mondo e insieme un moderno Grand Tour,una lezione itinerante di storia: parte da Romolo e Remo e dalla millenaria magia della Regina Viarum – la via Appia – e arriva alle architetture contemporanee di Zaha Hadid e di Renzo Piano e alla street art del Quadraro e di Torpignattara unendo tra loro Colosseo, San Pietro, Trastevere e il centro storico, la Galleria Borghese, l’Auditorium, il MAXXI e tantissimi altri punti di interesse, attraversando parchi e inaspettati paesaggi bucolici (a 3.000 metri dal Foro Romano ci sono pastori e greggi di pecore), costeggiando i fiumi Tevere, Aniene, Almone.

Il Grab porterebbe nella Capitale 600mila turisti

Un progetto che una volta realizzato, secondo uno studio sull’impatto economico dell’opera realizzato da Confidustria Ancma per Legambiente e VeloLove, ovvero due delle associazioni che hanno ideato e progettato la ciclovia  di Roma, già nel suo primo anno di vita potrebbe, a conti fatti, attirare l’attenzione di oltre seicento mila turisti potenzialmente amanti della bici,  per un giro d’affari di circa 14 milioni di euro.  Le cifre ovviamente sono destinate ad aumentare.  E i vantaggi ci sarebbero anche per le casse del Comune: considerando un fatturato di circa 14  milioni di euro l’anno, la metà del quale va in tasse, il costo dell’opera – che oscilla fra i 4 e i 12 milioni di euro – è ripagato nel giro di circa tre anni. L’eco del Grab ha raggiunto anche i giornali stranieri, francesi e tedeschi fra tutti che hanno mostrato grande apprezzamento per l’iniziativa. I tempi di realizzazione? Anche un anno ma con una premessa: la pedonalizzazione dell’Appia Antica che a questo punto è fondamentale.

Una ciclovia aperta anche al trekking urbano

La ciclovia naturalmente è anche aperta ai pedoni che possono fre il cosiddetto trekking urbano. Insomma, per Roma  si prospetta la possiblità di essere all’avanguardia rispetto alle altre città europee che hanno sposato un filosofia simile, all’insegna di una mobilità sostenibile e del vivere bene. Il Grab, oltre ad essere un biglietto da visita per la città, diventa anche un anello di congiunzione fra il centro e le periferie che possono godere anche di una riqualificazione e trasformazione. Grab è una inizitiva destinata, speriamo, a diventare realtà, frutto di un lavoro collettivo coordinato da VeloLove, che ha coinvolto cittadini, associazioni e istituzioni, prime fra tutte Legambiente, Touring Club Italiano, Rete Mobilità Nuova, Vivilitalia, Open House Roma, Parco Regionale dell’Appia Antica, Roma Natura e i partner tecnici Teamdev, piano b architetti associati, Talenti Italiani, Free Wheels. Coordinatore del progetto è Alberto Fiorillo, di Legambiente.

Tutte le tappe del progetto

·         maggio 2015: Lo studio di fattibilità del Grab è stato  presentato per la prima volta al Mit e ha avuto un finanziamento di due milioni di euro che dovevano servire ad aprire una prima fase di lavori.

·         dicembre 2015: con la legge  di stabilità vengono destinati 91 milioni di euro nel triennio 2016-18 alla realizzazione di quattro ciclovie di interesse nazionale con la garanzia che il Grab sarà una di queste.

·         settembre 2016: viene firmato il protocollo fra Comune di Roma e  Mit che impegna il Comune a realizzre il Grab e indica chiaramente lo studio di fattibilità delle associazioni e dei cittadini come base di partenza per realizzare il progetto. L’ultimo passaggio al momento burocratico sarà quello del finanziamento con i fondi della legge di stabilità con decreto del Mit e Mibac per destinare i soldi al Comune di Roma per la progettazione esecutiva.

·         Se tutto si sblocca, il Grab potrebbe diventare realtà già nel 2018.

Il tracciato della discordia. “Il progetto del Comune ha perso di qualità”

Il Campidoglio a dicembre 2016 ha inviato al Ministero una relazione tecnica di una decina di pagine che si sofferma principalmente sul tracciato ciclabile: Secondo i proponenti in questo modo si darebbe vita ad un’opera al ribasso, che perderebbe tutti gli elementi di qualità urbanistica. Primo tra tutti il tratto dalla Colonna Traiana all’Appia Antica, con annessa pedonalizzazione della storica via col selciato romano. Ma anche attraversamenti pedonali in sicurezza e opere di decoro urbano in periferia. L’assessore comunale ai Trasporti, Lina Meleo, dal canto suo parla di “volontà di utilizzare tutti i finanziamenti” sostenendo che non c’è “nessun declassamento” dell’opera. Nelle prossime settimane il Campidoglio dovrebbe ricevere il via libera ai finanziamenti per la fase di progettazione esecutiva, finita quella fase a settembre potrebbe arrivare l’importo completo per realizzare, entro il 2018, i lavori. E’ nella fase di progettazione che VeloLove spera di poter reintrodurre una serie di elementi “qualitativi” al progetto per evitare che venga realizzata solo una lunga pista ciclabile che rischia di essere poco utilizzata e quindi di deperire velocemente.

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