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Pirati stradali, l’azione di contrasto delle Forze dell’Ordine

Pirati! Moderni quanto volete, ma sempre di pirati si tratta.

Pirati stradali, questa è la “qualifica” con la quale li identifichiamo. L’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale (Asaps) li marca stretti, ne segue con attenzione le “bravate”. Il loro Osservatorio ha monitorato quanto accaduto sulle strade nei mesi successivi all’approvazione della legge n. 41 del 23 marzo 2016, che ha introdotto nell’Ordinamento il reato di omicidio stradale e di lesioni personali stradali Il bucaniere-conducente ha (quasi sempre) meno di 50 anni.

Spesso, è al volante sotto l’effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti. Taglia la corda, codardamente, per sottrarsi alle responsabilità che discendono da una condotta di guida scellerata. Indicativi, anche, i casi che coinvolgono veicoli con assicurazioni scadute o contraffatte.

A farne le spese, in particolare, gli “utenti deboli” della strada: anziani, bambini e non solo. L’ 84,6% degli episodi di pirateria, 1.009 contro 183, si verifica di giorno. I dati di questo inquietante fenomeno, l’Asap li ufficializzerà il 24 marzo prossimo, durante il seminario organizzato dal Comune di Verona dal titolo: “Omicidio stradale un anno dopo”.

L’Osservatorio Asaps prende in considerazione solo gli atti di pirateria più gravi. Nel 2016, i filibustieri 2.0 hanno causato 115 morti; nel 2015 se ne contarono 146. Diminuisce pure la percentuale di quelli risultati, ai test, positivi ad alcol e droga: nel 2016 sono stati il 15,3% del totale; nel 2015, il 17,5.

Le “scorribande” mortali, nel 2016, sono state il 22,6%; nel 2015, il 24,7%. Il 55,3% degli autori dei sinistri è smascherato dalle Forze dell’Ordine. Ha, quindi, un volto, un nome, una storia personale e familiare. Le manette, sempre lo scorso anno, sono scattate ai polsi del 23% di questi moderni corsari.