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Per la Torino-Lione via libera anche dalla Francia

Dopo quello del Parlamento Italiano per la Nuova Linea Torino Lione è arrivato anche il via libera da parte del Senato di Parigi. Voto che chiude definitivamente l’iter parlamentare di approvazione del Trattato Italia-Francia di ripartizione degli oneri per la realizzazione del collegamento ferroviario. Un passo importante, che dà modo adesso di avviare per davvero in modo concreto e definitivo i cantieri effettivi per la NLTL.

Anche se manca ancora la ratifica (puramente formale) del Presidente, Francois Hollande, e lo scambio protocollare degli strumenti di ratifica tra Roma e Parigi. La norma di legge approvata dal Senato francese conferma la ratifica del trattato di Parigi del 24 febbraio 2015 e del protocollo aggiuntivo firmato un anno dopo a Venezia da Italia e Francia. La stessa procedura si era conclusa nello scorso dicembre per quanto riguarda l’Italia. Via libera quindi ai lavori per il tratto transnazionale della linea, quello tra Susa e Saint-Jean-de-Maurienne.

Secondo il governo francese, l’infrastruttura ha come “obiettivo di ridurre notevolmente i tempi di viaggio tra Parigi e Milano, di consentire una conversione modale del traffico merci attraverso le alpi franco-italiane e migliorare i collegamenti tra le valli e i grandi agglomerati alpini di Francia e Italia, contribuendo così a cancellare la barriera alpina”.

Se tutto da qui in avanti sarà rispettato in termini di calendario, l’entrata in servizio della nuova ferroviaria è previsto per la fine 2029. Secondo Mario Virano Direttore generale di Telt (la società italo-francese che deve realizzare l’opera), il via libera definitivo della Francia, dopo quello dell’Italia, chiude “con successo l’ultimo capitolo di una storia ventennale, che racchiude impegno, lavoro e concertazione”.

Un percorso comunque lungo e tortuoso, visto che ha richiesto ben sette vertici italo-francesi e quattro Accordi bilaterali. Di fatto comunque la Torino-Lione si può considerare come un’opera già in costruzione con 800 persone impegnate nei lavori. In Italia la fresa è arrivata negli ultimi metri del cunicolo esplorativo mentre in Francia è in corso lo scavo della galleria geognostica di 9 km, nell’asse e del diametro del futuro tunnel di base del Moncenisio.

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