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Patto per la Sardegna, i primi 277 milioni: priorità alle infrastrutture

Il primo tassello del “Patto per la Sardegna” ha già una cifra disponibile: 277,6 milioni di euro per il 2017 «con un profilo di spesa di 263 milioni e 757 mila euro». Risorse che saranno spese seguendo sei macro aree tematiche. Si tratta della prima parte di quel programma di interventi che prevede, per lo sviluppo della regione, uno stanziamento di 2 miliardi e 905 milioni di euro sino al 2020. Un punto di partenza che, come rimarca il ministro della Coesione territoriale Claudio De Vincenti al termine del vertice con il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru, ha anche una valenza nazionale.

«È un segnale forte che vogliamo dare ai cittadini sardi e alle imprese della Sardegna. Qui c’è una strategia di sviluppo della regione e di ripresa della regione – dice il ministro –. E la ripresa della Sardegna come la ripresa del Mezzogiorno è un passo chiave per avere una ripresa complessiva del nostro paese. L’italia ha bisogno che il mezzogiorno e la Sardegna siano motori di sviluppo. Il patto della Sardegna, e quello che sta facendo l’amministrazione regionale, vanno in questa direzione».

Il cronoprogramma è già stato delineato, prevede una ripartizione delle risorse secondo sei macro aree tematiche. «Si sta andando avanti in modo serio e propositivo con concretezza e serietà – aggiunge l’esponente del Governo –. Adesso sono 270 milioni ma poi vanno a crescere sino a completare gli interventi». Per il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru si tratta di «una scommessa importante con molto protagonismo locale e un’importante regia nazionale».

«Parliamo di 270 milioni di euro da mettere a correre in vario modo per la Sardegna nel 2017. Si tratta – spiega il governatore – di una cifra pari quasi all’uno per cento del pil della Sardegna, senza calcolare gli effetti moltiplicatori». Punto di partenza sarà il versante delle infrastrutture per cui è prevista una spesa di 134 milioni e 543mila euro su un totale di 738,2 milioni sino al 2020. Priorità sarà data all’edilizia scolastica: «Si punta su ammodernamento tecnologico e razionalizzazione della rete infrastrutturale», poi interventi su rete ferroviaria «15 milioni di euro», 20 milioni a rete stradale e mobilità, oltre che finanziamenti per progetti in campo agricolo, universitario «delle energie rinnovabili e della mobilità elettrica con le Smart City».

L’ambiente porta a casa 56 milioni, distribuiti tra interventi per il sistema del trattamento dei rifiuti e interventi alle infrastrutture idriche oltre che all’efficientamento della distribuzione per il consumo umano e la bonifica dei siti contaminati.