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Non si trovano figure specializzate. Difficile un’assunzione su cinque

Poche assunzioni e quelle poche spesso vanno in porto tra mille difficoltà. Sul mercato del lavoro italiano, il primo trimestre del 2017 riproporrà uno scenario non nuovo ma che si ripresenta in maniera accentuata.

Secondo un rapporto di Unioncamere e del ministero del lavoro, il 20% dei nuovi rapporti di lavoro verrà avviato con difficoltà per la mancanza di figure professionali adeguate. Nello stesso periodo dello scorso anno quel dato era fermo al 12%. In un caso su cinque, in pratica, domanda e offerta di lavoro rischieranno di non incontrarsi in un paese dove il tasso di disoccupazione (e quella giovanile in particolare) rimangono a livelli preoccupanti.

La ricerca di Unioncamere e ministero ha messo sotto osservazione il settore privato. Le richieste di assunzioni arrivano da più parti: nel 22% dei casi si tratta di profili altamente qualificati (specie tecnici per l’industria), il 15% sono impiegati, il 25% addetti a commercio e servizi, il 24% operai e solo il 13% figure professionali non qualificate. I profili che verranno individuati con maggiore difficoltà sono gli ingegneri o figure assimilate (il 56% di queste assunzioni sarà difficile per mancanza di offerta adeguata.

Alle loro spalle si collocano i dirigenti d’azienda (53% quelli che non si trovano) , gli specialisti in scienze fisiche e naturali (49%) e ancora gli specialisti in discipline economiche e gestionali d’impresa (41%). A rendere problematiche tutte queste assunzioni è il fatto che nel 66% dei casi viene richiesta una esperienza specifica.

Ultimo dato, quello geografico: il 54% delle assunzioni che le imprese intendono effettuare avverrà in regioni del Nord, il 18% al centro e la quota rimanente nel Sud e nelle isole. Le maggiori difficoltà di reperimento sono individuate nelle tre regioni del Nordest.