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Mose, assolto l’ex Sindaco Orsoni. Condannato l’ex Ministro Matteoli

Esce dal processo, per assoluzione o prescrizione di parte delle vicende ascritte, l’ex sindaco Giorgio Orsoni (all’epoca dei fatti dimessosi perchè, aveva spiegato, “estraneo alla politica“), accusato di finanziamento illecito ai partiti. L’ex ministro delle Infrastrutture e dei trasporti nel IV governo Berlusconi Altero Matteoli, invece, è stato condannato a 4 anni di reclusione e a oltre 9,5 mln di euro di multa per corruzione nell’inchiesta Mose. Lo ha deciso il tribunale di Venezia presieduto da Stefano Manduzio. “Non posso che esprimere tutta la mia amarezza in questo momento – ha dichiarato Orsoni al Tg3 Veneto – Non è un giorno di grandi festeggiamenti e grande felicità perché se pensiamo a quello che è successo il 4 giugno devo dire che è un giorno triste perché con quella iniziativa è stata buttata per aria una città e in qualche modo anche una persona”. L’ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, esce senza condanne dall’inchiesta sul Mose che lo aveva visto arrestato il 4 giugno di 3 anni fa, quando era il primo cittadino della città. Il giudice della città lagunare lo ha infatti assolto sul finanziamento ‘in bianco’, perchè “il fatto non costituisce reato” e ha dichiarato prescritte le presunte dazioni in nero. Nella sua lettera di addio, l’ex sindaco aveva spiegato il perchè della sua decisione di abbandonare lo scranno di primo cittadino: “Le reazioni, per lo più opportunistiche ed ipocrite di singoli esponenti – aveva detto – mi hanno convinto che non sussistono le condizioni per rimanere”.

Gli altri imputati del processo MOSE Per Amalia Sartori, ex presidente del Consiglio regionale del Veneto ed ex eurodeputata, anche lei accusata di finanziamento illecito e di aver preso soldi dall’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati, l’assoluzione è arrivata “per non aver commesso il fatto”. Per l’ex presidente del Magistrato delle Acque, Maria Giovanna Piva, è arrivata la prescrizione per tutti gli episodi di quando guidava l’istituzione, fino al 2008, e l’assoluzione per l’unico arrivato dopo, un collaudo all’ospedale di Mestre. Uscito dal procedimento anche l’architetto Danilo Turcato che aveva curato i lavori di restauro della villa già di proprietà di Giancarlo Galan, l’ex governatore del Veneto che aveva patteggiato la pena. Condannato l’imprenditore Nicola Falconi a due anni e 78mila euro di multa, Corrado Crialese a un anno e dieci mesi e 1000 euro di multa, pena sospesa, e l’imprenditore Erasmo Cinque a quattro anni e nove mesi, 5 milioni di euro. Tutti i condannati si sono visti interdire a diverso titolo i pubblici uffici, a pagare le spese processuali e a risarcire le parti civili. Il giudice ha disposto delle provvisionali sino a un milione di euro rimandando la multa in sede civile. Ecco il commento di Matteoli: “Come ho avuto modo di confermare anche stamani davanti al Tribunale di Venezia non sono un corrotto e non ho mai ricevuto denaro né favorito alcuno. Non comprendo quindi questa sentenza verso la quale i miei avvocati ricorreranno in appello. Ho il dovere di credere ancora nella giustizia nonostante la forte amarezza che patisco da quasi 4 anni per una vicenda che non mi appartiene”.