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Milano, contromano o sulle strisce: quando la multa tocca al ciclista

Viaggiano nelle corsie dei bus, passano sulle strisce pedonali senza scendere di sella, non hanno il campanello: nei primi sei mesi di quest’anno a Milano sono stati staccati verbali a 125 ciclisti indisciplinati. Due gli incidenti mortali.

Due. Da gennaio a oggi. Ma comunque due. Chissà chi saranno quei due sfortunati ciclisti che sono stati multati per sosta sull’area pedonale urbana? Tradotto dal linguaggio del codice della strada significa che sono passati con la bicicletta sulle strisce pedonali o su un passaggio pedonale senza scendere dalle due ruote sotto gli occhi dei ghisa. Report sulle multe ai ciclisti nei primi sei mesi dell’anno. Incomparabili rispetto a quelle di auto e moto: 125 in tutto. Per un semplice motivo: le bici, essendo sprovviste di targa, devono essere fermate e multate nel momento in cui compiono l’infrazione a differenza dei veicoli targati. Molto più alti i numeri degli incidenti che hanno coinvolto le due ruote: 571. Due, purtroppo, mortali. L’ultimo il 7 luglio, quando un camion ha investito e ucciso l’avvocato Franco Rindone in via de Amicis.

Alto anche il numero di sinistri in cui sono coinvolte solo le due ruote, vuoi per una caduta accidentale, vuoi per l’urto contro un ostacolo fisso: 107. Succede anche il contrario: la bicicletta che investe un pedone. Dall’inizio dell’anno in 28 sono finiti all’ospedale. Il numero più alto di sanzioni riguarda la circolazione in mezzo alla carreggiata, mentre si dovrebbe tenere la destra: 38 contravvenzioni; 13 riguardano invece il passaggio sui marciapiedi. Solo 6 le sanzioni per quello che forse è il comportamento più pericoloso per un ciclista: circolare nella corsia riservata ai mezzi pubblici. Ancora più pericoloso se c’è il cordolo come in gran parte della Cerchia dei Navigli. In 9 sono stati colti in fallo mentre «proseguivano la marcia» nonostante il semaforo rosso, un comportamento abbastanza frequente.

I comportamenti pericolosi però riguardano soprattutto auto e moto. Basta leggere i dati: da gennaio le multe per il passaggio con il semaforo rosso sono state 8.111, per la guida con il telefonino 1.254, per il mancato rispetto delle strisce pedonali 254, per la guida in stato di ebbrezza 204, per la circolazione contromano 99, per il mancato uso delle cinture di sicurezza 826, fermarsi dopo lo stop 43, per sosta sulle piste ciclabili 39, per guida sotto effetto di stupefacenti 12, per essersi rifiutati di fare il test anti-droga 11, mentre 7 perché avevano un tasso alcolico superiore ai limiti e 5 perché si sono rifiutati di sottoporsi al test ma erano visibilmente ubriachi. In 9, invece, si sono dimenticati di mettersi gli occhiali nonostante fossero prescritti sulla patente. Nessuna categoria è esclusa. Ecco 94 sanzioni per motociclisti che guidavano senza casco. E anche il pedone non è esente da comportamenti rischiosi. In 99 sono stati multati perché attraversavano con il rosso o al di fuori delle strisce pedonali.

«Sono tanti gli incidenti che si producono per disattenzione, distrazione e maleducazione — commenta l’assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza — e non bisogna fare lo sbaglio di dividersi in categorie perché in tutti gli utenti della strada c’è una buona dose di maleducati. Non è il caso che si vada lancia in resta contro gli altri. Il tema è richiamare tutti al rispetto delle regole del codice della strada ed essere più rispettosi degli altri».