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Per le costruzioni il 2018 sarà l’anno della ripresa

Il prossimo anno le costruzioni imboccheranno la strada della ripresa. Merito, specialmente, del riavvio degli investimenti pubblici. A dirlo è il rapporto Cresme appena reso noto che descrive un quadro in evoluzione positiva dopo anni di stagnazione quando non di crisi.

In sintesi, secondo il Cresme da un lato il mercato privato delle costruzioni pare essere già avviato su una buona strada per quanto riguarda le attività di recupero edilizio. Una situazione che si è determinata grazie ai bonus di sgravio fiscale che sembrano comunque destinati alla conferma. Dall’altro lato è proprio dagli investimenti pubblici che ci si attende una accelerazione dell’attività.

Cosa potrebbe accadere nel 2018

La previsione di Cresme è che per effetto della spinta pubblica, il comparto possa crescere del 2,5%. Nel 2018 quindi la domanda pubblica dovrebbe ripartire grazie a una serie di investimenti pubblici che in questi anni sono stati sistematicamente rinviati ma che, finalmente, andranno a regime.

Cresme prevede che il prossimo anno per il comparto dovrebbero essere “mobilitate” risorse per circa 149 miliardi di euro. La ripresa degli investimenti pubblici dovrebbe fra l’altro durare nel tempo, almeno fino al 2022.

Che cosa è accaduto nel 2016 e 2017

Secondo il Rapporto Cresme gli ultimi due anni delle costruzioni sono stati caratterizzati da un andamento molto deludente. A conti fatti, la crescita registrata è stata pari all’1%. Secondo Cresme la crisi avrebbe provocato danni dai quali il comparto non si è ancora risollevato con una riduzione degli investimenti pari al 33% tra il 2005 e il 2014 e un taglio di 600mila posti di lavoro con un calo complessivo del 30% delle persone occupate nel comparto.

Negli ultimi due anni, inoltre, proprio l’intervento delle opere pubbliche è stato quello più deludente facendo segnare una riduzione del 2,6% e dell’1,5% in termini reali.