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La Pedemontana veneta è un’opera troppo importante per essere bloccata

“La decisione della Regione Veneto di ricorrere allo strumento mirato dell’addizionale Irpef regionale per sbloccare la Pedemontana Veneta è una scelta doverosa e dovuta.

Al di là delle inevitabili schermaglie politiche e partitiche che tale decisione ha suscitato, è importante che la Regione abbia voluto in questo modo ribadire la propria volontà di considerare la Pedemontana come un asse infrastrutturale indispensabile non solo per il territorio veneto, ma per l’intera economia del Nord Est.

D’altra parte, non si può non ricordare che un’opera del genere – oltre a dare una risposta risolutiva al fabbisogno di mobilità di merci e persone – di per sé sola muove investimenti pubblici e privati straordinariamente ingenti, che a cascata contribuiscono a dare fiato sì alle imprese esecutrici, ma anche e soprattutto alle loro maestranze e alle loro famiglie.

Non possiamo infatti dimenticare che investimenti in infrastrutture come queste costituiscono un irripetibile volano per l’economia del territorio, con ricadute che si irradiano su tutta la interminabile filiera di coloro che – direttamente o indirettamente – intervengono nell’operazione.

Per questo, a fronte del rischio di una battuta di arresto nella fase realizzativa – e ferme restando, beninteso, le responsabilità contrattuali di tutti i soggetti coinvolti – bene ha fatto la Regione a dare un segnare forte nella direzione del completamento di un’opera vitale non solo per la sua capacità di connettere territori, ma anche perché può costituire un momento fondamentale di rilancio per un’economia veneta che ancora fatica a lasciarsi alle spalle il tunnel della crisi. L’alternativa sarebbe stata, e lo sappiamo tutti, un blocco dei lavori per i prossimi 15 anni con tutti i risvolti negativi del caso.

Spero che, terminata la fase delle contrapposizioni politiche si torni a pensare al bene del nostro territorio e il Consiglio regionale che sarà chiamato a decidere lo faccia nell’interesse di tutti dimenticando, per una volta, gli interessi di Partito”.