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Istat, sale la fiducia di consumatori e imprese: le aziende al top da dieci anni

Gli italiani vedono rosa sul futuro generale del Paese, salgono le opportunità di risparmio. Tra le industrie, nota stonata soltanto dai servizi. I dati su fatturato e ordinativi di luglio: leggero calo per il primo, bene i secondi

Dopo la revisione al rialzo delle stime di crescita da parte del governo, l’Istat lancia nuovi segnali positivi sulla fine d’anno dell’economia italiana: a settembre 2017 continua ad aumentare la fiducia di consumatori e imprese e, per queste ultime, tocca il livello più alto da dieci anni. L’Istat stima che l’indice composito del clima di fiducia delle imprese sale da 107,1 a 108 punti, il massimo registrato dopo agosto 2007 (quando era 109,6). Anche l’indice del clima di fiducia dei consumatori “aumenta in misura consistente, passando  da 111,2 a 115,5”. Torna così sui livelli del primo trimestre 2016 e vede aumenti per tutte componenti a partire dal clima economico. Secondo Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo, i dati sulla fiducia di imprese e famiglie “segnalano che, anche dopo la recente revisione al rialzo da noi effettuata sulla stima per il PIL italiano 2017 (a 1,4%), i rischi sullo scenario di crescita, almeno su un orizzonte di breve termine, restano decisamente verso l’alto”. Sul versante delle famiglie, tutte le componenti del clima di fiducia sono in aumento seppur con intensità diverse: la componente economica (quella che riflette l’andamento del Paese) e quella futura aumentano marcatamente, mentre l’incremento è più contenuto per la componente personale e per quella corrente. Più in dettaglio, emerge un deciso aumento del saldo sia dei giudizi sia delle aspettative sulla situazione economica del paese nonché un forte ridimensionamento delle aspettative sulla disoccupazione; il saldo relativo all’opportunità attuale all’acquisto di beni durevoli registra un marcato incremento. Infine, aumenta il numero degli interpellati che ritiene possibile risparmiare in futuro (orizzonte temporale di 12 mesi). Tra le aziende, aumenta il clima di fiducia in tutti i settori ad eccezione dei servizi. In particolare, il clima di fiducia migliora nel settore manifatturiero, in quello delle costruzioni e nel commercio al dettaglio (rispettivamente da 108,5 a 110,4, da 128,4 a 132,1 e da 105,3 a 108,8); nei servizi l’indice rimane invariato rispetto al mese precedente (a quota 107). Sempre l’Istituto di statistica ha poi aggiornato i dati sul fatturato e gli ordinativi dell’industria, questa volta relativi al mese di luglio: ha registrato “una leggera flessione” del fatturato rispetto a giugno, pari allo 0,3%, che segue il calo dello 0,7% del mese precedente. Gli ordinativi registrano, invece, a luglio un aumento modesto (+0,2% sul mese) dopo la flessione di giugno (-0,7%). Su base annua, invece, sono in espansione entrambe le voci: il fatturato cresce a luglio del 3,8% nei dati grezzi (+4% in quelli corretti) e gli ordini del 10,1%. A trainare è il mercato estero sia per il fatturato (+2,3% su mese, +7,1% su anno) sia per gli ordini (+6,4% su mese, +16,2% su anno). Invece il mercato interno segna per il fatturato -1,7% su mese e +2,2% su anno e per gli ordini rispettivamente -4,2% e +6,2%. Per il fatturato tutti i settori manifatturieri (ad eccezione delle industrie tessili e dell’abbigliamento e degli autoveicoli) mostrano incrementi tendenziali e il più rilevante riguarda la fabbricazione di prodotti petroliferi raffinati (+14,5%).

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