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Istat, in Italia indietro in UE su autostrade e ferrovie

L’Italia ha una rete autostradale e ferroviaria che la pone al disotto della media Ue, cala il trasporto  merci su strada mentre si classifica di gran lunga uno dei paesi più motorizzati europei con la maggioranza degli occupati (87,9% nel 2016) e degli studenti (72,8%) che usano principalmente l’auto per recarsi al lavoro o andare a studiare. A scattare la fotografia delle  infrastrutture e dei trasporti italiani è l’Istat nella nona edizione  di ‘Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo’.

Nel dettaglio, nel 2015, rileva l’Istat, la rete autostradale italiana si estende per 6.943 km e rappresenta poco più del 9% di quella europea, con un leggero aumento nell’ultimo anno in rapporto alle autovetture registrate (1,86 Km per 10 mila vetture). L’Italia è tra i paesi dell’Unione a più bassa intensità autostradale, ben lontana dai  valori di Spagna, Francia e Germania. Lo stesso anno, il trasporto di merci su strada ha sviluppato un traffico di poco inferiore a 117  miliardi di tonnellate-km (t-km), in calo dello 0,8% rispetto al 2014. Il volume di traffico italiano, pari a 19,3 milioni di t-km per 10mila abitanti, è inferiore a quello di tutti i principali partner dell’area dell’euro e si pone tra i più bassi nell’Ue.

Nel 2015 l’Italia dispone di una rete ferroviaria pari a 27,5 km ogni 100mila abitanti, con una disponibilità sostanzialmente analoga nel Centro-Nord e nel Mezzogiorno. In ambito europeo, il nostro è tra i paesi con estensione al di sotto della media, seguito solo da Regno  Unito, Portogallo, Grecia e Paesi Bassi. Il tasso di motorizzazione nello stesso periodo si conferma in forte ripresa (circa 616  autovetture ogni mille abitanti), dopo la flessione del 2013 (608,1  vetture, da oltre 621 del 2012). Il Centro si conferma la ripartizione con il valore più elevato. Nel confronto europeo l’Italia è di gran  lunga uno dei paesi più motorizzati, preceduta solo da Lussemburgo e  Malta.

L’Istat apre poi uno scorcio sugli incidenti stradali e  rileva che nel 2015 le vittime della strada (56,4 ogni milione di  abitanti) risultano in aumento per la prima volta dal 2001. La  mortalità stradale presenta differenze territoriali significative, con sette regioni che registrano tassi inferiori alla media nazionale. In  Italia il numero dei decessi per incidente stradale si conferma  superiore a quello medio europeo e in confronto ai principali partner.

Riguardo il traffico aereo, Malta e Cipro si confermano i primi paesi  nell’Ue per numero di passeggeri in rapporto alla popolazione nel  2015, mentre il nostro Paese è tra quelli a media intensità. Lazio e  Lombardia rappresentano più della metà del trasporto passeggeri sui  voli aerei in Italia.

Infine il nostro Paese si conferma una scarsa propensione a spostarsi  a piedi. Nel 2016, l’87,9% degli occupati e il 72,8% degli studenti utilizzano un mezzo di trasporto per recarsi al luogo di lavoro o  studio, privilegiando l’automobile. Nel Mezzogiorno, conclude l’Istat, c’è una maggiore propensione a spostarsi a piedi, mentre nel Nord-est  è più frequente l’uso dei mezzi di trasporto, sia per gli occupati sia per gli studenti.

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