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Ionica, lotto 3: Corte dei Conti vs delibera Cipe. Tutto da rifare

Non abbiamo per ora tutti i dettagli di questa notizia (che cercheremo di raccogliere nei giorni prossimi), ma ve la diamo per ora “nuda e cruda”.

Il terzo macrolotto della Ionica, un lavoro da 1.165 milioni di euro di costo complessivo bloccato da anni tra finanziamenti pubblici che vanno e vengono e procedure di legge obiettivo di “ordinaria lunghezza”, e dato per sbloccato con la delibera Cipe del 10 agosto scorso, non è sbloccato affatto.

Il Comitato interministeriale approvò il 10 agosto solo una parte (per 276 milioni di euro) del progetto definitivo del macrolotto, impegnandosi però nel comunicato ufficiale ad approvare anche l’altro (842 milioni) «in tempi brevi».
Ebbene: questa seconda approvazione non è mai arrivata, e anche sulla prima tutto si è fermato: la Corte dei Conti ha sollevato pesanti rilievi, così rilevanti che il ministero delle Infrastrutture ha ritenuto inevitabile ritirare la delibera, facendo tornare le lancette dell’orologio di quasi un anno.

Stiamo parlando dei lavori di ammodernamento della tratta della Strada Statale Jonica, che va dall’innesto con Strada Statale 534 (SS-534) a Roseto Capo Spulico per uno sviluppo complessivo di circa 38 chilometri.

La vicenda del 3° maxi-lotto della Ionica si trascina da anni. Il bando Anas è del dicembre 2008 (base d’asta 961,9 milioni), e l’aggiudicazione provvisoria ad Astaldi-Impregilo per 791 milioni risale al dicembre 2010, ma è rimasta bloccata per un anno a causa di una clausola della delibera Cipe 103/2007 che nello stanziare i primi 154 milioni di euro a carico della legge obiettivo ne subordinava l’efficacia all’assegnazione di tutte le altre coperture, fino a un costo totale di 1.234 milioni (oggi quantificato in 1.165 milioni). Nel 2008 arrivarono altri 535 milioni dalla legge obiettivo, ma gli altri 536 milioni a carico di Fas e dei fondi ex Fintecna sono via via nel tempo “evaporati”, bloccando così l’aggiudicazione della gara.

Una delibera Cipe del dicembre 2011 ha eliminato tale clausola (Cipe 2007) consentendo all’Anas di aggiudicare definitivamente l’appalto , nel febbraio 2012, ad Astaldi (capogruppo con il 60%) e Impregilo (40%), anche senza la copertura complessiva (oggi la copertura è di 969,4 milioni su 1.165 di costo complessivo).

Il contratto è stato firmato il 12 marzo 2012.
Si trattava però di una gara “vecchio stampo” a general contractor, con bando su progetto preliminare, dunque dopo il contratto le imprese dovevano completare la progettazione prima di avviare i lavori. La durata complessiva delle attività era prevista in 7 anni e 8 mesi, di cui quindici mesi per lo sviluppo della progettazione (definitiva ed esecutiva) e per le attività propedeutiche all’avvio dei lavori (dunque entro giugno 2013), ed i restanti 6 anni e 5 mesi per la fase di costruzione (dunque entro fine 2019).

Il 14 giugno 2013 il contraente generale ha consegnato il progetto definitivo, su cui Anas ha svolto le proprie attività di verifica e controllo, concluse in data 27/11/2013 con l’approvazione del progetto definitivo ai fini dell’avvio delle procedure autorizzative di legge obiettivo.

Eppure solo il 6 febbraio 2014 il progetto risulta inviato da Anas al Mit per l’approvazione Cipe (dati da Silos Camera dei Deputati, su dati Anac), e il 10 febbraio parte la procedura di Via. La conferenza di servizi è stata avviata nel luglio 2014.

Solo due anni dopo la procedura approvativa di legge obiettivo si chiude, nei primi mesi del 2016, e il Ministero delle Infrastrutture può portare l’approvazione del progetto definitivo al Cipe per la seduta del 10 agosto 2016.

Per un qualche intoppo tuttavia , il Cipe può approvare solo una prima parte del 3° macrolotto, per un valore di 276 milioni (costo complessivo), «con l’impegno all’approvazione in tempi brevi della seconda tratta», recitava il comunicato stampa del governo, per i restanti 842 milioni di euro.

Come abbiamo detto, tuttavia, oltre a non essere mai arrivata la seconda tranche da 842 milioni, dopo i rilevi della Corte dei Conti è stata anche ritirata la delibera del 10 agosto sul primo tratto, facendo ripartire tutto da zero.

Questa la situazione dell’opera – spiega l’Anas – al 31 dicembre scorso.
La nuova “Jonica” sarà integrata con l’Autostrada Salerno – Reggio Calabria con la realizzazione di trasversali di collegamento, in parte già in corso di esecuzione, come la S.S. n. 182 “Trasversale delle Serre” e la S.S. n. 280 “dei Due Mari”, nonché con il Megalotto 4 – Firmo-Sibari.
Ad oggi sull’intero tratto della nuova S.S. 106 “Jonica” risultano ultimati 150 km, di cui:
– il tratto ricadente nella Regione Puglia, pari a 39 km è stato interamente adeguato con l’ampliamento a quattro corsie e spartitraffico centrale;
– il tratto ricadente nella Regione Basilicata, pari a 37 km è stato interamente adeguato con l’ampliamento a quattro corsie e spartitraffico centrale;
– del tratto ricadente nella Regione Calabria sono stati adeguati complessivamente 74 km di cui 67 km con l’ampliamento a quattro corsie e spartitraffico centrale e 7 km con adeguamento alla sezione tipo “C1” del D.M. 5.11.2001.

Lavori in corso, che interessano 17,7 km con un investimento complessivo di 225,6 M€, così distinto:
a) Megalotto 4 (Firmo-Sibari): raccordo S.S. n. 106 Sibari e SA-RC Firmo-ammodernamento della S.S. n. 534 143,31 milioni di euro. Nel febbraio 2016 l’ Anas aveva disposto la risoluzione dal contratto relativo ai lavori con l’Ati Vidoni S.p.A.- Consorzio Stabile Grecale, «a causa di gravi ritardi nell’esecuzione dell’intervento», con avanzamento al 48%, riassegnando poi l’appalto alla seconda classificata in gara Intercantieri Vittadello S.p.A. , che ha permesso la ripresa dei lavori nel giugno scorso.
b) Variante esterna all’abitato di Palizzi 1° stralcio 82,32 M€

Lavori appaltati che interessano 38 km, con un investimento complessivo di M€ 1.165,28:
a) Megalotto 3: Sibari – S.S. n. 534 e Roseto Spulico (Sibari). Disponibili 969,4 milioni su 1.165,28 di costo complessivo.

La S.S. n. 106 è interessata, oltre che dai suddetti lavori di ampliamento, anche da interventi di messa in sicurezza (svincoli, barriere metalliche e pavimentazioni) su un tratto di circa 84 km per un importo complessivo di M€ 83,77 – di cui: n. 4 interventi ultimati per complessivi 38,14 M€ e n. 4 interventi in corso di esecuzione per complessivi 45,63 M€.

Al fine di dare una risposta efficace per la soluzione delle criticità delle restanti tratte calabresi della S.S. n. 106, nella proposta di Piano Pluriennale 2016-2020, in corso di perfezionamento presso il Ministero competente, si è definito un programma complessivo di riqualificazione e messa in sicurezza con complessivi n.10 interventi per un investimento di 843 Milioni di €, comprensivi di 150 milioni per la variante di Crotone e 25 milioni per collegamenti con altre viabilità e per lo svincolo della Sibaride.