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Investimenti pubblici, Gentiloni annuncia piano da 47 miliardi in 15 anni

Ieri mattina a Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha firmato il Dcpm (Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri) di ripartizione dei fondi previsti dalla Legge di Bilancio 2017. Si tratta di investimenti pubblici per oltre 47 miliardi di euro in 15 anni dal 2017 al 2032. La fetta più grossa delle risorse va alle infrastrutture e alla messa in sicurezza del territorio, soprattutto nelle aree urbane.

Ieri mattina a Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha firmato il Dcpm (Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri) di ripartizione dei fondi previsti dalla Legge di Bilancio 2017. Si tratta di investimenti pubblici per oltre 47 miliardi di euro in 15 anni.

Il comma 140, come riportato dal Sole 24 Ore, definisce “l’istituzione di un nuovo fondo, con una dotazione di 1,9 miliardi di euro per l’anno 2017, 3,15 miliardi per il 2018, 3,5 per l’anno 2019 e tre miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2032, per assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese”.

E a proposito di infrastrutture la fetta più grossa delle risorse vale circa 20,4 miliardi di euro. Andranno, anzitutto, al contratto di programma 2017-2021 di Rete ferroviaria italiana (9,9 miliardi) ma anche agli investimenti di Anas (circa 5 miliardi). Nel pacchetto, però, rientrano anche risorse per il trasporto pubblico locale e la messa in sicurezza della rete ferroviaria regionale non interconnessa con l’infrastruttura gestita da Rfi. Una parte delle risorse sarà dedicata al fondo progettazione del Codice appalti, per realizzare gli elaborati delle nuove opere. Infine, ci saranno fondi per le infrastrutture portuali e per il Mose.

In aggiunta, il Dpcm in questione mette in agenda anche la messa in sicurezza delle infrastrutture stesse e dei centri urbani, con l’aggiunta di poco più di 1,7 miliardi di euro per i territori urbani, con le reti idriche, l’edilizia sanitaria, la difesa del suolo, gli interventi per togliere di mezzo le barriere architettoniche e altro ancora.

Altri 2 miliardi di euro circa andranno alla ricerca spaziale e la ricerca scientifica, tecnologica e sanitaria, mentre poco meno di 13 miliardi di euro sono stati assegnati a progetti e soluzioni per la sicurezza nazionale e l’alta tecnologia.