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In arrivo la batteria che dura 20 anni senza calo di prestazioni

La paura di ogni proprietario di un veicolo elettrico è il degrado della batteria. Specialmente nelle auto a grande autonomia come le Tesla, la perdita di capacità della batteria di trazione, dovuta principalmente all’usura e alla vecchiaia, resta l’unico problema. L’azienda di Elon Musk sta cercando di risolvere anche questa magagna avvalendosi della collaborazione di Jeff Dahn e il suo team di ricerca.

Dahn è conosciuto nell’ambiente come uno dei massimi esperti nel campo delle batterie al litio, tanto da essere considerato un pioniere e aver contribuito alla loro evoluzione. Da sei mesi la squadra di sviluppo e ricerca di Dahn ha chiuso una decennale collaborazione con 3M per affiancarsi a Tesla e lavorare a un ulteriore aumento della densità energetica, ma soprattutto a una longevità mai vista prima.

Il lavoro svolto in un laboratorio vicino ad Halifax punta anche ad abbassare i costi di produzione, parametro che Tesla vuole abbattere tramite la produzione nella ormai attiva Gigafactory. Ma il focus è soprattutto l’eliminazione di quelle che Dahn definisce “reazioni parassite indesiderate” che avvengono durante la carica e scarica delle batterie. Questa soluzione potrebbe essere già implementata nei prossimi mesi per la produzione delle celle 2170 sviluppate da Tesla in collaborazione con Panasonic e presumibilmente destinate ad alimentare la futura Model 3. Considerando che già ora i dati sulla longevità dei pacchi batteria Tesla sono incoraggianti, un’altra miglioria sotto questo punto di vista potrebbe portare a una vita utile fino a 20 anni. Probabilmente più di quanto potrebbe durare un’automobile.