Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Il 20% degli italiani abita in quattro grandi città

E’ quanto emerge dall’indagine condotta da Istat, l’Istituto nazionale di statistica, che ha rilevato come oltre il 20 % degli italiani abiti nelle 4 più grandi realtà urbane nazionali.

La ricerca è contenuta nell’eBook intitolato ‘Forme, livelli e dinamiche dell’urbanizzazione in Italia: traiettorie di analisi e orientamento delle policy’, presentato lunedì scorso presso l’Aula Magna dell’Istituto.

L’urbanizzazione negli ultimi 10 anni

Tra il 2001 e il 2011 in Italia si è registrata una crescita dell’estensione delle località abitate pari al 8,7 %, pari a poco meno di 1.600 chilometri quadrati. Il fenomeno dell’urbanizzazione è particolarmente evidente in alcune aree specifiche:

  • Coste – l’11,5 % delle superfici sono edificate (il 5,9 % nei comuni non litoranei)
  • Pianura – l’incidenza è dell’13,1 % (6,4 % in collina, 2,8 % nelle aree montane)
  • Grandi comuni – indice del 27,4 % in quelli oltre i 100 mila abitanti (10,7 % nella fascia 10-50 mila, 14,1 % in quelli fino a 100 mila abitanti).

L’Istituto di statistica definisce poi come “rilevante” il fenomeno dell’Urban sprawl: l’insediamento poco governato e spontaneo che deborda in forma dispersa all’esterno dei centri abitati.

De Vincenti: “Stanziati oltre 7 mld per le periferie”

L’esecutivo ha messo in campo oltre 7 miliardi di euro per portare avanti interventi di risanamento delle periferie delle città italiane, in particolare quelle del Mezzogiorno.  Lo ha spiegato il ministro alla Coesione territoriale e del mezzogiorno Claudio De Vincenti, che ha spiegato come da destinare alle città e al bando periferie arrivano “sia i fondi strutturali sia dal fondo di sviluppo e coesione”, mentre “Casa Italia sarà il progetto che darà coerenza a questi interventi”. Lo stanziamento sarà così suddiviso:
5 miliardi per la governance delle aree urbane
2,1 miliardi per il piano periferie (città metropolitane e capoluoghi di provincia)

“C’è ancora molto da fare – ha proseguito il ministro – ma è forse la prima volta, da qualche decennio a questa parte, che nel nostro Paese vengono trovate soluzioni ai problemi di urbanizzazione e rischio di degrado”.

Il 20% degli italiani abita in 4 città

Torino, Milano, Roma e Napoli sono le 4 grandi città nelle quali si concentra quasi il 20 % della popolazione italiana. Nei principali agglomerati urbani risiedono, nel complesso, 22 milioni di abitanti, pari a oltre un terzo della popolazione nazionale.

Il 2015 ha segnato inoltre un aumento della popolazione residente sia nelle principali aree urbane nazionali, che nei comuni dell’hinterland e in quelli centrali. Questo complesso di 21 principali sistemi locali è cosi costituito:

  • Nord: 11 città
  • Centro: 2 città
  • Mezzogiorno: 8 città

I sistemi locali sopra elencati hanno mostrato una significativa crescita, pari all’8 %, anche nel periodo precedente 2001-2015 (8 %). A queste dinamiche di crescita media fanno eccezione 3 città che presentano addirittura valori negativi:

  • Trieste
  • Genova
  • Messina

Percentuali di crescite più contenute caratterizzano altri sistemi locali:

  • Reggio di Calabria (0,7 %)
  • Taranto (1,7 %)
  • Napoli (2,6 %)
Il mezzogiorno: l’esempio di Napoli

Il ministro de Vincenti, intervenendo alla presentazione dell’eBook, ha sottolineato che “il rischio di degrado urbano è decisamente più accentuato nel mezzogiorno”. Un esempio su tutti è rappresentato dalla città di Napoli in cui “l’estensione dell’edificato urbano raggiunge quote considerevoli, arrivando a quota 43,9 %”.

L’eBook ISTAT sugli urban studies

Offrire una lettura dinamica di tipo qualitativo e quantitativo sul tema dell’urbanizzazione in Italia. E’ questo l’obiettivo dello studio presentato dall’Istat. L’eBook presentato dall’ente statistico analizza le principali caratteristiche che qualificano le aree urbane italiane:

  • consumo di suolo
  • rapporto tra urbano e rurale
  • concentrazione spaziale della popolazione
  • flussi di mobilità urbana
  • pressioni ambientali
  • confronto con altre realtà europee

“E’ un tema di attualità politica”, per questo “vogliamo mettere a sistema la nostra conoscenza per fornire strumenti utili e necessari alla politica”, ha detto Sandro Cruciani, direttore centrale per le statistiche ambientali e territoriali dell’Istituto di statistica.