“Siamo un paese mummificato, paralizzato. L’Italia da qualche decennio viene inghiottita da un declino strisciante ed è una sensazione di disperazione anche per chi ha responsabilità politiche. Vediamo crescere una preoccupante crisi sociale soprattutto nel Sud”.
A dirlo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca a conclusione del convegno “La disciplina dei contratti pubblici: il recepimento delle nuove direttive, aspetti normativi e criticità applicative tra il vecchio e il nuovo regime” che si è tenuto a Palazzo Sant’Agostino, a Salerno. “Per me – spiega De Luca – alcuni aspetti del codice degli appalti rappresentano una delle cause del blocco dell’Italia che rimane intrappolata in parassitismo e stagnazione. Spesso capita di avere disponibilità finanziarie che non riusciamo a gestire a causa proprio di questo immobilismo burocratico.
Anni fa, a Salerno, alcuni giornalisti parlando con Bohigas del piano regolatore, gli chiesero cosa fosse per lui il piano regolatore e l’architetto e urbanista rispose “un piano regolatore è un progetto sociale ed economico”, cioè è la sostanza di una idea di sviluppo di una comunità. Tutto ciò mi pare sia andato totalmente perduto nel nuovo codice degli appalti. Quando parliamo di normative su opere pubbliche e appalti – aggiunge De Luca – l’argomento è delicatissimo perché collegato all’economia e al creare lavoro: il significato della norma deve essere funzionale ad una idea di sviluppo altrimenti diventa solo corpo normativo lontano dalla vita reale. Un corpo legislativo serve alla sostanza e non a se stesso”.