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Cantone: “La corruzione continua ad avere centralità nel dibattito pubblico”

Raffaele Cantone ha presentato alla Camera, nella sala della Regina, la Relazione annuale dell’Anac, costituita da 314 pagine di numeri e di analisi. All’incontro era presente anche il Presidente della Repubblica, Sergio Matterella. “La corruzione continua ad avere centralità nel dibattito pubblico – ha dichiarato Cantone – perché l’onda lunga degli scandali e delle indagini giudiziarie non sembra arrestarsi.

La relazione di quest’anno è particolarmente importante perché si pone giusto a metà del mandato di questo Consiglio, che resterà in carica infatti fino al 2020, e si inserisce in un contesto oggettivamente nuovo: terminata la fase ‘costituente’ che ha caratterizzato il primo triennio di vita e che ha visto una continua implementazione normativa di poteri e funzioni, l’Anac è oggi un’istituzione che, dismessi gli abiti della novità, è riconoscibile non solo alle amministrazioni pubbliche e agli operatori economici, ma anche a gran parte dei cittadini”.

Nel corso dell’incontro, il capo dell’Anac ha dichiarato che la sua struttura ha ricevuto durante lo scorso anno ben 1800 segnalazioni riguardanti infrastrutture, delle quali si è occupata svolgendo compiti di vigilanza, come previsto dal nuovo codice appalti. In particolare, spiccano la vigilanza sull’ammodernamento della statale 275 lungo l’itinerario Maglie-S. Maria di Leuca, sulle opere a difesa del lago di Como e le sponsorizzazioni dei lavori di restauro dei monumenti nella città di Napoli.

Sulla statale 275, secondo Cantone “l’appalto, avviato molti anni orsono, è stato caratterizzato da varie e gravi forme di anomalie (tra cui irregolarità nei risalenti affidamenti delle attività di progettazione, nell’approvazione del progetto definitivo e nell’esecuzione dei lavori e nelle mancate verifiche sul possesso dei requisiti del concorrente aggiudicatario) e da un contenzioso particolarmente lungo che ha di recente imposto all’Anas, anche a seguito della delibera dell’Autorità, l’annullamento in autotutela della procedura”.

La vicenda è così “paradigmatica di come non vanno gestite le commesse pubbliche”. Il responsabile dell’Autorità Nazionale Anticorruzione ha continuato sul tema affermando che “bisognerà ripartire daccapo dopo anni inutilmente trascorsi, ingenti spese e lavori mai partiti, con le comprensibili proteste degli abitanti della zona e dei dipendenti delle ditte interessate”.

Sulle “Paratie” di Como ha invece sottolineato che “dopo un lungo e complesso iter e un’ispezione in loco, sono emerse varie irregolarità (tra cui errori di progetto, deficit nella conduzione amministrativa e nell’esecuzione dei lavori, mancati adeguamenti antisismici delle opere, inopportunità della nomina di un direttore dei lavori in conflitto di interessi) evidenziate in una delibera che è stata ampiamente utilizzata dalla locale Procura della Repubblica per le sue indagini e che ha portato alla risoluzione del contratto originario e all’avvio di una nuova gara che consentirà finalmente di terminare un’opera attesa dai cittadini”.

Per quanto riguarda “l’innovativa procedura” della sponsorizzazione dei lavori di restauro e valorizzazione di alcuni monumenti di Napoli, l’Anac a seguito di esposti di comitati civici ha svolto una lunga istruttoria e, “pur avendo apprezzato lo strumento prescelto come interessante leva per valorizzare il patrimonio culturale quando i fondi pubblici scarseggiano, non ha potuto fare a meno – ha sottolineato Cantone – di rimarcare le numerose anomalie nell’attuazione concreta del contratto, fornendo alla stazione appaltante indicazioni che potranno anche servire per l’impostazione di procedure simili in futuro”.

In merito all’ispezione di Anas invece Cantone ha ricordato che l’azienda “ha mostrato una situazione estremamente problematica, creatasi in passato, in particolare sulle transazioni e sugli accordi bonari”. In particolare “l’istruttoria ha messo in luce un contenzioso estremamente rilevante, con un consistente ricorso alla lite ed enormi pretese risarcitorie, superiori anche a 3 volte l’importo contrattuale, con accordi finali, però, non superiori in media al 18% del petitum, a dimostrazione dell’incongruenza delle richieste e della strumentalità delle controversie”. Proprio per questo motivo per far fronte alla situazione, la nuova governance di Anas “ha opportunamente avviato un piano straordinario che potrebbe garantire la soluzione di buona parte dei contenziosi, sulla cui attuazione si procederà ad apposito monitoraggio”.

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