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Cambiamenti climatici: l’Europa si scopre vulnerabile

L’acidità degli oceani aumenta, il calore immagazzinato nei mari negli ultimi 35 anni si è amplificato, il numero delle alluvioni è triplicato. Il rapporto (il primo dopo quattro anni) dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) pubblicato il 25 gennaio è molto più di un campanello d’allarme sul clima che cambia.

È la certificazione che l’Europa si trova a fronteggiare eventi climatici sempre più estremi e sempre più frequenti. Quello che è successo nelle regioni dell’Italia centrale, con precipitazioni nevose e giorni di gelo che non si registravano da decenni, è solo un tassello di un fenomeno globale che, secondo i dati dell’Aea, non può più essere considerato anomalo ma, anzi, deve essere considerata la «nuova normalità». Tutto ciò comporta danni sulla salute e l’economia. A partire dal 1980 gli eventi estremi legati ai cambiamenti climatici hanno generato perdite economiche superiori a 400 miliardi di euro. E si prevede che saranno più elevati nelle regioni mediterranee.

I dati e le polemiche

È vero che, come verificato da diversi studi, la continua diffusione di allarmi climatici può provocare l’effetto opposto, ma i dati sono incontrovertibili (dire che sul riscaldamento globale e sulle cause umane «gli scienziati sono divisi» è una post-verità o, per dirla con Trump, una «verità alternativa», cioè una falsità: il 97% degli scienziati mondiali che si occupano di clima, meteorologia e scienze dell’atmosfera non ha alcun dubbio – da anni – su cosa sta succedendo e da cosa è causato) e le contromisure troppo timide e dilatate nel tempo.

Il rapporto

Il rapporto Cambiamenti climatici: impatti e vulnerabilità in Europa al 2016 valuta in 424 pagine le tendenze e proiezioni riguardanti i cambiamenti climatici e le conseguenze in tutta Europa ed evidenzia come sia fondamentale adottare strategie, politiche e misure di adattamento migliori e più flessibili per ridurre tali conseguenze. «La portata dei futuri cambiamenti climatici e il loro relativo impatto dipenderà dall’efficacia dell’attuazione degli accordi globali per ridurre le emissioni di gas a effetto serra», ha detto Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Aea.

Effetti sulla salute

Importanti gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute: aumentano i rischi di infezioni e anche sulla salute mentale. Le ondate di calore più frequenti e intense sono causa di decine di migliaia di morti premature in Europa. La diffusione di zecche, zanzara tigre e altri insetti aumenta il rischio di malattia di Lyme, encefalite da zecche, febbre del Nilo occidentale, dengue, chikungunya e leishmaniosi.

Le regioni più a rischio

Senza tornare a citare il record di temperatura del 2016 e i ghiacci artici che anno dopo anno si restringono, a preoccupare è il regime delle precipitazioni che si sta modificando, con la conseguenza che in Europa le regioni più umide saranno ancora più umide e quelle secche ancora più secche. Tutte le regioni europee subiranno ripercussioni, ma alcune sono più a rischio di altre. Tra queste in prima linea ci saranno le regioni mediterranee e dell’Europa sud-orientale.