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Automobili connesse, gli hacker possibile rischio per la sicurezza

In un articolo del Times esperti mettono in guardia contro i pericoli derivanti dall’utilizzo di sistemi elettronici a bordo delle autovetture. Ma promettono: le “driverless car” sono più sicure.

Le macchine moderne sono delle “porte aperte” per gli hacker: un invito ai paesi ostili che, se volessero, potrebbero utilizzare le strade come armi contro le persone. A sostenerlo, in un articolo, è il prestigioso quotidiano britannico Times, secondo il quale le morti saranno inevitabili se non saranno corrette le vulnerabilità delle tecnologie in uso per costruire le macchine.

Secondo Justin Cappos, computer scientist presso la New York University, le macchine costruite a partire dal 2005 potrebbero già essere controllate a distanza e gli hacker potrebbero già aver causato degli incidenti, ma nessuno finora ne ha mai cercato la prova. “Una volta penetrato il sistema  – ha spiegato Cappos – gli hacker potrebbero mandare segnali per far bloccare i freni, disattivare il volante , chiudere le persone all’interno dell’abitacolo e tante altre cose che nessuno vorrebbe mai che accadessero.

In un contesto come questo, la sicurezza e la protezione dei sistemi giocano un ruolo fondamentale e i governi dovrebbero essere coinvolti nella creazioni di standard minimi da rispettare per garantire l’incolumità delle persone. Carsten Maple, professore di cyber-ingegneria alla University of Warwick, è convinto che per affrontare il problema, sia necessario cominciare a pensare come un farebbe un aggressore, piuttosto che come un ingegnere.

Le macchine in circolazione, non solo in Gran Bretagna ma in tutto il mondo, sono sempre più connesse e molte di queste possiedono tra le 50 e le 100 unità controllate elettronicamente: piccoli computer che controllano uno o più sistemi, come lo sterzo o i freni. La facilità con cui gli hacker possono accedere ai sistemi delle macchine è stato illustrato lo scorso anno, quando due ricercatori hanno preso il controllo dei freni, dello sterzo e della trasmissione di una Jeep mentre si trovava in movimento su una strada.

Sebbene questi pericoli destino preoccupazione tra la popolazione solo in riferimento alle future automobili “driverless“ o a guida autonoma, in realtà queste ultime saranno più sicure delle macchine moderne attualmente circolanti poiché saranno direttamente equipaggiate con protezioni come la frenata automatica. Una esponente della Society of Motor Manufacturers and Traders ha precisato che attualmente miliardi sono investiti nel campo della sicurezza e per prevenire gli attacchi remoti da parte degli hacker grazie allo sviluppo di sistemi di crittografia, di barriere d’acceso, di allarmi e di immobilizzatori.