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Appalti, anche il 2017 apre in negativo: -15% nei primi due mesi

Un bimestre al rallentatore per il mercato dei lavori pubblici. L’inizio del 2017 non ha portato a un’inversione di tendenza che manca ormai dallo scorso aprile, mese di entrata in vigore del nuovo codice appalti.

Nei primi due mesi dell’anno – secondo i dati dell’osservatorio Cresme Europa Servizi – sono stati promossi 2.552 bandi per un importo di 2,289 miliardi: rispetto allo stesso periodo del 2016 il numero perde il 15,2% e il valore il 15,4 per cento.

Il dato di gennaio 2017 è al netto dell’importo del bando indetto da Arexpo Spa e finalizzato all’affidamento della ideazione, dello sviluppo e della gestione di un progetto di rigenerazione urbana dell’area dell’Expo di Milano 2015, del valore stimato di 2 miliardi di euro. In particolare il bando è volto a selezionare un operatore economico con il quale stipulare un contratto misto di appalto e concessione suddiviso in due fasi: un appalto di servizi per le attività di advisory tecnica, economica e finanziaria, a supporto di Arexpo Spa per l’ideazione ed elaborazione del Masterplan relativamente alla rigenerazione urbana dell’intera area (circa un milione mq), nonché per l’ideazione e l’elaborazione del piano economico e finanziario (business plan) dello sviluppo complessivo dell’intera area; una concessione per la gestione degli spazi con costituzione di un diritto di superficie, per una durata massima di 99 anni, per la parte non riservata ad Arexpo.

Le amministrazioni comunali si confermano al primo posto tra gli enti appaltanti pur riducendo sia gli avvisi che i valori. Il dato è di 1.636 bandi (-11,8%) per 667 milioni (-34,3%). Al secondo posto si piazza a sorpresa l’edilizia sanitaria che ha promosso meno iniziative (85, -14,1%) ma più ricche (484 milioni, + 135,7%). Stesso andamento anche per le aziende speciali che hanno pubblicato 161 bandi (-9%) per 267 milioni (+38,6%) e per l’edilizia abitativa con 61 appalti (-16%) per 70,8 milioni (+52%).
Segni entrambi positivi per l’Anas, che partiva da un primo bimestre 2016 caratterizzato da gare di piccolo taglio. In questo inizio 2017 gli avvisi sono stati 59 (+3,5%) per 89 milioni (+543%). Brusca frenata invece per le opere ferroviarie che sono state solo otto (-82,6%) per 50,9 milioni (-80,3%).

Tutte in perdita le classi d’importo, tranne una, quella compresa tra 15 e 50 milioni. In questa fascia da gennaio a febbraio sono state promosse 11 opere (+22%) per 376 milioni (+73%). Per i bandi superiori ai 50 milioni il calo è del 28,6% per il numero (5) e del 27,9% per il valore (807 milioni).

La Lombardia, con 554 milioni andati in gara in due mesi (+19,5%), supera di poco la Toscana (537 milioni, -4,8%) nella classifica per regioni. Terzo posto per la Sicilia con 269 milioni (+319%). Male la Campania con 80 milioni (-75%), il Lazio con 53 milioni (-45%) e la Liguria con 27 milioni (-77%).

Le due gare più importanti di febbraio sono quelle dell’Anas di accordo quadro triennale per l’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria per la protezione delle pile in alveo dei viadotti dell’autostrada A19 Palermo-Catania (50 milioni) e di Rete ferroviaria italiana per la
realizzazione di un nuovo Apparato centralizzato computerizzato multistazione (Acc-M) del nodo di Firenze con blocco automatico (45 milioni).

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