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Alitalia, ministro Calenda: deve rimanere compagnia privata

“Alitalia è e deve rimanere una compagnia privata e l’impatto per il bilancio dello Stato deve essere ridotto al minimo indispensabile”. Lo ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, rispondendo al question time alla Camera dei Deputati.

Calenda ha spiegato che Alitalia deve restare privata non solo per rispettare le regole europee ma soprattutto a seguito “delle numerose evidenze di quali siano stati in passato i risultati della gestione pubblica e i costi conseguenti sostenuti dai contribuenti italiani negli ultimi decenni”.
Alitalia, ha osservato il ministro, “è un’azienda importante per un paese che vive di export e di turismo. Il Governo intende quindi supportare il processo di ristrutturazione e di rilancio e vigilare sull’attuazione del piano industriale”.

Nel corso del question time il ministro ha poi ripercorso le principali fasi del negoziato, ricordando che i tempi sono molto compressi: “Gli azionisti e i creditori di Alitalia – ha detto – considerano l’accordo con i sindacati sugli esuberi, e il nuovo contratto di lavoro per il personale di volo con un taglio delle retribuzioni, come condizione necessaria per varare la manovra finanziaria indispensabile per mettere in sicurezza la compagnia.

Abbiamo – ha aggiunto – immediatamente avviato i tavoli tecnici con un calendario serrato di incontri che coinvolgono oltre al ministero dello Sviluppo economico, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il ministero del Lavoro, il management aziendale e i sindacati.

A partire da oggi, quindi, e fino alla fine del mese si terranno sei riunioni in cui si analizzeranno anche in dettaglio misure, ipotesi e numeri presentati nel Piano e il risultato degli incontri, secondo quanto annunciato dallo stesso Calenda, sarà esaminato alla fine della prossima settimana dai tre ministri responsabili.