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Treno Verde 2016: mobilità sostenibile per il gruppo FS italiane

Uno smart game per gli studenti interamente dedicato al Frecciarossa 1000 e alla sua ecosostenibilità. Laboratori didattici organizzati in collaborazione con grandi musei d’Italia per bambini come Muba, Explora e Città della Scienza. Ma anche buone pratiche per l’ambiente, dibattiti, esperimenti e molto altro durante le undici tappe del Treno Verde 2016.

La mostra itinerante, promossa da FS e Legambiente e che ha come obiettivo principale quello di accrescere la cultura ambientale, è l’occasione per ricordare quale è l’impegno del Gruppo FS per una mobilità sempre più sostenibile. Infatti nella prima carrozza del convoglio in viaggio per l’Italia da Nord a Sud, alcuni pannelli spiegano le azioni concrete che FS Italiane mette in campo, ogni giorno, a favore dell’ambiente. Azioni che danno vita a un nuovo modello di mobilità sostenibile sempre più vicino ai cittadini.
In occasione della Conferenza del Clima di Parigi del 2015, FS Italiane ha sottoscritto il Railway Climate Responsibility Pledge. Un vera sfida per raggiungere obiettivi ambientali sempre più competitivi per incrementare il modal share verso mezzi di trasporto sempre più sostenibili.

Il sistema dei trasporti è il settore industriale che assorbe la maggior quantità di energia ed emette il più alto quantitativo di CO2. Il treno in media produce il 70% di gas serra in meno rispetto all’aereo e il 60% in meno rispetto all’auto e utilizza rispettivamente un undicesimo e un terzo dell’energia.

Il sistema AV Torino – Milano – Bologna – Firenze – Roma – Napoli – Salerno è nato con una forte attenzione agli impatti ambientali. Il Frecciarossa 1000, il primo treno ad alta velocità che ha ricevuto la dichiarazione ambientale di prodotto, riduce il consumo di energia fino al 30% rispetto alla serie precedente. Nel 2015 i passeggeri che hanno scelto il Frecciarossa tra Roma e Milano hanno fatto risparmiare all’atmosfera circa un milione di tonnellate di CO2: pari al peso di cento torri Eiffel. Risparmiate inoltre 10 tonnellate di pM10, 6000 tonnellate di NOx e 500 tonnellate di idrocarburi non metanici che sarebbero state aggiunte all’atmosfera se avessero viaggiato in auto.