Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Torino-Lione, ratifica dell’accordo Italia-Francia

Oggi la Camera dei deputati italiana, dopo il via libera del Senato del 16 novembre scorso, approverà in via definitiva il disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’accordo Italia-Francia del 24 febbraio 2015 a Parigi sulla Torino-Lione e del Protocollo addizionale firmato a Venezia l’8 marzo 2016 per l’avvio dei lavori per lotti costruttivi, con annesso regolamento antimafia approvato dal promotore pubblico italo-francese Telt.

In sostanza è il via libera pressoché definitivo all’opera, un trattato internazionale dopo aver fatto e approvato il progetto definitivo sull’opera e aver ottenuto dall’Europa l’impegno a finanziarla al 40%, pari a 3,3 miliardi di euro. Le gare per i primi lotti costruttivi partiranno nel 2017, difficile a questo punto pensare di tornare indietro.

«Finalmente, nei primi mesi del 2017 – ha detto ieri nella discussione generale alla Camera il relatore Marco Causi (Pd) – partiranno i lavori di scavo del nuovo tunnel ferroviario sotto il Moncenisio, destinato a sostituire la storica, e gloriosa, galleria del Frejus». Causi ha spiegato che il progetto è cofinanziato al 40% dall’Ue, ma l’accordo fra Italia e Francia va ratificato con legge entro la fine dell’anno per non perdere 3,3 miliardi di contributi europei».

L’infrastruttura, ha ricordato Causi, permetterà «la drastica riduzione di quei 2,6 milioni di Tir in transito sulla direttrice Italia-Francia e il dimezzamento dei tempi di viaggio per i passeggeri da Torino a Lione, con un risparmio di ben due ore per giungere a Parigi». L’obiettivo, è quello di togliere dalle autostrade della Liguria, del Piemonte e della Val d’Aosta almeno un milione di Tir all’anno, portando verso il 50% la quota di trasporto merci su ferrovia rispetto all’attuale 9 per cento».

Il Ddl prevede la ratifica dell’accordo del 24/2/2015 e del Protocollo addizionale del 8/3/2016. Poi concorda che la sezione transfrontaliera dell’opera venga realizzata per lotti costruttivi, con delibera Cipe che entro 30 giorni dalla ratifica (dopo l’ok alla legge un decreto del presidente della Repubblica) dovrà deliberare «in ordine all’avvio dei lotti finanziati …».
L’Accordo del 2015 prevede l’impegno a realizzare «i lavori definitivi della sezione transfrontaliera», impegna i due paesi a introdurre una severa normativa antimafia, e impegna Tel alla certificazione dei costi.

Il protocollo di Venezia dell’8 marzo 2016, dopo incarico internazionale per la certificazione dei costi, attesta ufficialmente un costo di 8,3 miliardi di euro per il progetto Ue della sezione transfrontaliera (un tunnel a due canne di circa 57 chilometri tra Saint-Jean de Maurienne in Francia e Susa/Bussoleno in Italia, più 5,6 km in territorio italiano, nella piana di Susa e di connessione alla linea storica), costo che sarà coperto dalla Ue per il 40%, pari a 3,3 miliardi di euro (di cui 813 per i primi 1,9 miliardi da spendere entro il 2019), mentre la parte restante è coperta al 57,9% dall’Italia (2,88 miliardi) e per il restante 42,1% da parte della Francia. Poi ci sono altri 309 milioni di euro per espropri e opere compensative, che il Protocollo non stabilisce in dettaglio, ma che dovrebbero essere in prevalenza italiane, e che ogni paese si paga per la propria parte.
Poi c’è il Regolamento antimafia, scritto a immagine delle leggi antimafia italiane.

Sospendere la ratifica del trattato italo-francese sulla Tav Torino-Lione. È quanto chiedono, alla vigilia del voto di Montecitorio, alcuni sindaci tra cui la prima cittadina di Torino Chiara Appendino, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, quello di Rivalta Mauro Marinari, e dal presidente dell’Unione montana Valle Susa e sindaco di Susa, Sandro Plano.

Nella lettera inviata alla presidente della Camera Laura Boldrini, al premier Paolo Gentiloni, al ministro delle infrastrutture Graziano Delrio e a tutti i deputati, si sottolinea che “Il Parlamento sta discutendo la ratifica dell’accordo tra Italia e Francia per la costruzione di una nuova linea ferroviaria tra Torino e Lione che comporterà un finanziamento di 2,9 miliardi di euro per la parte italiana. Si sono più volte evidenziati dubbi, le critiche e i costi di questa nuova infrastruttura soprattutto alla luce dei gravi problemi che travolgono il nostro Paese”, dai terremoti, alle alluvioni, alla riqualificazione e bonifica di molte aree industriali, alla messa in sicurezza di scuole ed edifici pubblici.

Condividi, , Google Plus, LinkedIn,