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Tempi più lunghi per le linee guida Anac sul rating di impresa

Tempi più lunghi per il rating di impresa chiamato a valutare le perfomance dei costruttori impegnati nei cantieri pubblici. L’Autorità Anticorruzione chiede più tempo per vagliare al meglio il meccanismo introdotto dal nuovo codice degli appalti per selezionare le imprese, premiando quelle più capaci di rispettare i tempi e costi di realizzazione delle opere e con la più bassa vocazione al contenzioso.

Le linee guida per mettere in piedi il rating sono già state messe in consultazione dall’Anac. Ma proprio l’alto numero di proposte arrivate dal mercato suggerisce un approfondimento supplementare prima del via libera finale. «Ci sono diversi problemi da sciogliere – ha riconosciuto il presidente dell’Autorità Raffaele Cantone, partecipando a un convegno organizzato dal Consorzio Integra e l’Università Luiss a Roma – . E che ci faranno riflettere a lungo». Anche «sforando il termine previsto dal codice appalti», che scadrebbe il prossimo 18 luglio. Perché, ha aggiunto Cantone, «l’obiettivo è realizzare un meccanismo capace di valutare le performance guadagnate sul campo dalle imprese e non mettere in piedi l’ennesima operazione di valutazione formale di requisiti cartacei, che non fanno alcuna selezione».

Il presidente dell’Anac ha anche accennato ai nodi più rilevanti da sciogliere prime di licenziare le linee guida. Tra questi il raccordo tra il rating di legalità gestito dall’Antitrust e il rating di impresa che sarà rilasciato dall’Anac. «Dobbiamo capire in che modo può diventare un criterio davvero dirimente», ha detto Cantone. Il secondo punto riguarda la «necessità di valorizzare l’esperienza maturata dalle imprese». «Non possiamo ripartire da zero – ha spiegato il numero uno dell’Anac – mettendo sullo stesso piano imprese che lavorano da 40 anni, con le nuove realtà».

Già oggi, invece, l’Autorità potrebbe chiudere il lavoro sui requisiti dei commissari di gara esterni alle amministrazioni, portando a sette le linee guida di indirizzo a Pa e imprese, già varate in attuazione del D. Lgs 50/2016.

Cantone non ha nascosto che l’attuazione del codice sta «creando qualche criticità» in questa fase di avvio «con un calo oggettivo degli appalti, che però viene da più lontano, riguarda più i servizi che i lavori e in parte va considerato fisiologico». Un calo che preoccupa molto le imprese. «Questo codice ha importanti e apprezzabili elementi di novità – ha detto il presidente del Consorzio Integra Vincenzo Onorato – ma la sua brusca entrata in vigore ha generato come effetto immediato il blocco totale delle gare», già in un momento di acuta recessione. Tra gli ostacoli Onorato ha ricordato «l’obbligo di bandire le gare solo su progetto esecutivo» e l’irrigidimento delle regole sul subappalto. «Per gestire questa fase – ha concluso – sarebbe importante poter contare su una norma transitoria».