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Strade, il caso della Maglie-S.M. di Leuca

La vicenda del progetto mai partito per la Maglie-Santa Maria di Leuca (ammodernamento della S.S. 275 in Puglia, opera da oltre 200 milioni di euro) non è solo materia di contenzioso giudiziario tra Anas e imprese di costruzione e di censure giuridiche da parte +dell’Anticorruzione.

L’incertezza sull’iter di un’opera annunciata dal 2001 (anno dell’inserimento in legge obiettivo, poi il primo ok del Cipe nel 2004), messa in gara dall’Anas a fine 2009 e mai aggiudicata hanno investito tutto il territorio interessato all’opera, con lavoratori e sindaci scesi in piazza già a fine agosto (nella foto la protesta del 26 agosto) e ancora ieri con gli operai di un’impresa del gruppo Palumbo, che avrebbero dovuto entrare al lavoro in quel cantiere se fosse stata confermata l’aggiudicazione all’Ati Matarrese (contratto però mai firmato a causa della polizza fideiussoria falsa presentata dall’impresa barese).

Da un incontro al Ministero delle Infrastrutture, però, alla presenza dei vertici Anas e del prefetto di Lecce, Claudio Palomba, è emerso che la società strade non ha ancora deciso il da farsi: se proseguire con la gara 2009, come auspicato da territorio e lavoratori, escludendo chi non ha i requisiti e aggiudicando alla prima tra le offerenti con le carte in regola; oppure , come chiede l’Anac, ripartire da zero, rivedendo un progetto che l’Anticorruzione considera ormai vecchio e inadeguato, e ripubblicando (ci vorrà almeno un anno) un nuovo bando di gara.

L’Anas ha confermato in quell’incontro la volontà di realizzare l’opera, che resta uno degli interventi previsti anche nella nuova programmazione di Armani e Delrio, e che “seguirà le indicazioni di Cantone”. Ma di fatto la società ha ammesso in quell’incontro che la gara è ancora in piedi, sospesa ma in piedi, e la decisioni se revocarla o meno non è stata ancora presa, anche se «arriverà in tempi brevi».

Un centinaio di lavoratori del gruppo Palumbo hanno tenuto ieri un sit-in di protesta all’altezza del km 6,200 della statale 275 Maglie-Leuca dopo il nulla di fatto del vertice del 13 settembre a Roma. «Siamo stufi dell’ennesimo rinvio – dicono i lavoratori – vogliamo date certe sull’inizio dei lavori». L’incontro sarebbe dovuto servire a rassicurare i lavoratori sull’inizio delle opere di ammodernamento della statale che restano al palo ormai da 22 anni. Sono più di 150 i lavoratori delle quattro imprese consorziate del gruppo Palumbo ad aver ricevuto nel frattempo le lettere di licenziamento (è terminato un altro cantiere del Gruppo, e la promessa della società era di reimpiegarli sulla Maglie-S.M. di Leuca se fosse stato firmato l’appalto con l’Anas, come da aggiudicazione provvisoria».

I lavoratori per protesta sono in presidio permanente ai margini della strada dal 18 agosto scorso, facendo i turni e trascorrendo la notte nelle tende.