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«Sindacopoli» in Sardegna, altri 17 arresti

Nuovi arresti in Sardegna nell’ambito dell’inchiesta della procura di Oristano su un sospetto giro di appalti irregolari e tangenti sui lavori della Sassari-Olbia.

I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Oristano e della Compagnia Carabinieri di Tonara, coordinati dalla Procura della Repubblica di Oristano hanno dato corso ad una vasta operazione, sul territorio isolano e nazionale, tesa ad eseguire provvedimenti personali restrittivi a carico di esponenti di primo piano della politica regionale, funzionari Anas, imprenditori e professionisti. Si tratta, spiega una nota, della prosecuzione del filone di indagini cosiddetto ‘Sindacopoli’ che ad aprile dello scorso anno aveva portato all’arresto di 21 persone e 3 obblighi di dimora a carico di numerosi amministratori locali e professionisti. Ieri (5 aprile) i militari delle Fiamme Gialle hanno eseguito altri 17 arresti, di cui 3 in custodia cautelare in carcere, 13 arresti domiciliari e un obbligo di dimora. L’intera operazione ha anche portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 95 persone.

Le indagini si sono concentrate in particolare su alcuni soggetti politici e funzionari di enti pubblici (di cui dirigenti Anas) che, secondo gli investigatori, intrattenendo rapporti «palesemente illeciti» con imprenditori e professionisti «avrebbero ideato e attuato un consolidato sistema di controllo illecito degli appalti, anche corrompendo pubblici funzionari».
Sarebbero stati pilotati gli appalti pubblici di alcuni lotti della Sassari-Olbia, le aste per l’assegnazione dei servizi tecnici di progettazione di due porticcioli turistici nell’area ogliastrina e numerosi appalti minori per incarichi di progettazione di opere pubbliche.

I due funzionari Anas coinvolti nell’inchiesta della procura di Oristano sono uno nazionale, Nicola Dinnella, responsabile di procedimenti in tutta Italia, e uno sardo, Agostino Sandro Urru. Stando a quanto emerso dall’ordinanza, l’ingegnere Tore Pinna, considerato il fulcro attorno a cui ruotava il presunto giro di tangenti sugli appalti in Sardegna, poteva contare sull’appoggio a Roma di Nicola Dinnella e sull’isola di Sandro Agostino Urru. Secondo quanto emerge dal provvedimento i dipendenti dell’Anas pretendevano dalle imprese una «quota» fissa del 3 per cento sull’importo a base d’asta. Il mezzo per corromperli – si legge nell’ordinanza – sarebbe stato sempre lo stesso: «L’ottenimento in favore del funzionario, di incarichi professionali esterni sostanzialmente fittizi in Comuni amici», dove lo stesso Pinna era in grado «di far assegnare incarichi di consulenze/collaudi a suo piacimento. Al termine, la parcella viene pagata previa emissione, da parte del funzionario corrotto, di una fattura fittizia».

Dal provvedimento della magistratura emerge anche una tentata turbativa d’asta per un altro lotto (il numero 6) della nuova strada statale Sassari-Olbia. Sarebbe fallito in quanto la ditta Italiana Costruzioni, interessata all’appalto, non avrebbe dato alcuno spazio all’intermediario Tore Pinna che avrebbe dovuto garantire la possibilità di influenzare la commissione designata per aggiudicare l’appalto.

Anas, con una nota, fa sapere che si costituirà parte civile nell’eventuale giudizio relativo all’inchiesta ‘Sindacopoli’, nella quale sono stati coinvolti due suoi funzionari in relazione agli appalti dei lotti 3 e 8 della Sassari-Olbia, avviati nel 2012 e aggiudicati tra settembre del 2012 e luglio del 2013. Anas nel ringraziare la Procura di Oristano per aver portato alla luce il sistema di controllo illecito degli appalti, messo in atto in danno all’azienda, assicurando alla Guardia di Finanza la massima collaborazione, ha già chiesto e ottenuto gli atti dell’inchiesta dalla Procura di Oristano per valutare l’adozione di provvedimenti disciplinari, eventualmente fino al licenziamento, a carico dei dipendenti implicati.