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Roma, esposto delle imprese all’Anac sulla gara per la manutenzione stradale

L’Associazione dei costruttori edili di Roma (Acer) ha presentato un esposto all’Anac contro l’appalto lanciato da Roma Capitale per la manutenzione delle strade «ritenendo che sia viziato da illegittimità».

La gara vale quasi un milione di euro, dura sei mesi e viene affidata con la formula dell’accordo quadro, che include sia i lavori di manutenzione, sia il servizio di pronto intervento e controllo sulla condizione delle strade. Proprio la concentrazione in un solo affidatario dell’attività di manutenzione e del controllo – aggravato dal fatto di prevedere una polizza assicurativa tesa a manlevare il comune dai rischi causati dallo stato del manto stradale – viene messo nel mirino dai costruttori.

Si tratta di una formula, dicono i costruttori, che ha già collezionato «esiti nefasti». Tutti i profili di legittimità sono stati messi nero su bianco in un lungo esposto firmato dal presidente dell’Acer e trasmesso all’Anticorruzione di Raffaele Cantone.

Più esattamente la gara prevede l’affidamento congiunto di lavori di manutenzione ordinaria e di pronto intervento e del servizio di sorveglianza stradale, inteso come attività di vigilanza continuativa (senza soluzione di continuità) sulle condizioni di sicurezza delle strade. L’appalto è suddiviso in dieci lotti e comporta anche l’obbligo per l’aggiudicatario di una polizza assicurativa Rct.

Complessivamente l’Acer ritiene che la gara abbia profili di illegittimità e che sia lesivo della concorrenza, in quanto «le scelte dell’amministrazione in ordine ai contenuti dell’affidamento non garantiscono circa la migliore qualità della prestazione e, quindi, non consentono di pervenire all’effettivo soddisfacimento del bisogno collettivo cui l’appalto è preordinato.

In particolare si evidenzia che la scelta di affidare il servizio di sorveglianza congiuntamente all’affidamento della manutenzione ordinaria, in uno con la previsione di una garanzia intesa a manlevare l’amministrazione comunale dagli esiti di qualsiasi evento lesivo verificatosi sulle strade cittadine abbia prodotto, nel tempo, esiti nefasti».

Per quanto riguarda la restrizione della concorrenza, l’Acer ricostruisce la storia degli ultimi appalti stradali misti (esecuzione e vigilanza) mandati in gara dalla città di Roma: «L’amministrazione comunale, consapevole, con tutta evidenza, dell’impossibilità di reperire sul mercato imprese di assicurazione disponibili a coprire il rischio di cui sopra, stabilì che la garanzia in parola venisse rilasciata direttamente da Assicurazioni di Roma e, cioè, da soggetto controllato dalla stessa stazione appaltante.

Ciò al fine di scongiurare il rischio di una limitatissima partecipazione alla procedura di gara. Si è trattato dell’ultimo affidamento rispettoso delle regole dell’evidenza pubblica indetto dall’amministrazione comunale.

Da quel momento in poi la gestione della manutenzione ordinaria stradale e della sorveglianza è avvenuta mediante ricorso a: reiterate proroghe dei contratti scaduti; affidamenti mediante procedura negoziata. Si è venuto, pertanto, a determinare un quadro complessivo di palese elusione delle regole dell’evidenza pubblica per effetto del quale l’affidamento dell’attività di gestione della c.d. Grande Viabilità non è transitata per procedure aperte alla partecipazione di tutti gli operatori tecnicamente idonei bensì per assegnazioni connotate dal carattere dell’eccezionalità».