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Ponte dei Congressi di Roma, progetto definitivo da 145 milioni

Significativo passo in avanti per il Ponte dei Congressi di Roma, una nuova infrastruttura concepita per eliminare una strozzatura stradale nei quartieri EUR e Magliana. Una grande opera da quasi 124 milioni di euro di lavori finanziata con fondi statali che – in base a una convenzione sottoscritta nei giorni scorsi tra Roma Capitale e il provveditorato alle Opere pubbliche del Lazio – sarà mandata in gara da quest’ultimo.

L’opera si compone di due stralci funzionali, di cui il primo, di gran lunga il più consistente per importo e che include il Ponte sul Tevere e relativi collegamenti. Il secondo stralcio prevede una serie di interventi di sistemazione e manutenzione viaria con un importo indicato in 12,6 milioni di euro.

Il progetto è stato redatto dalle strutture tecniche della Spa capitolina Risorse per Roma (coordinata dal dipartimento Sviluppo e Infrastrutture), in associazione con l’Ati Ponte dei Congressi, partecipata dai progettisti che 15 anni fa vinsero il concorso lanciato dalla città di Roma per realizzare l’opera (sindaco Francesco Rutelli). Nell’ATI, figurano Enzo Siviero, Studio Transit di Roma, lo spagnolo Juan Josè Arenas de Pablo e i fratelli Roberto e Fabio De Marco.

Il ponte ha una lunghezza complessiva di 260 metri con una campata centrale di 175 metri. La struttura si compone di due archi di acciaio che sostengono l’impalcato in acciaio e calcestruzzo largo quasi 25 metri. La tenuta è assicurata da cavi in acciaio. L’impalcato ospiterà quattro corsie di traffico in un’unica direzione. Il progetto prevede inoltre due corsie – una pedonale e una ciclabile – ciascuna di 3,5 metri sospese ai fianchi di ciscun lato dell’impalcato. I due archi di acciaio si avvicinano in corrispondenza della parte centrale del ponte e si divaricano avvicinandosi alla base del ponte.

Il tempo necessario per realizzare l’opera viene stimato in sei (72 mesi, includendo anche il secondo stralcio) mentre il ponte vero e proprio ne richiederebbe poco meno di cinque anni. Più esattamente: 4 mesi sono necessari per eseguire gli scavi archeologici preventivi; tre mesi per la redazione del progetto esecutivo e 52 mesi per la costruzione: totale 59 mesi.

Il giro di vite sull’appalto integrato previsto dal nuovo codice appalti – attualmente all’esame del Parlamento – è una incognita sulla strada di quest’opera, arrivata fino allo stadio della progettazione definitiva. E l’esigenza di realizzare un’opera di cui si parla da 25 anni è anche ulteriormente sollecitata dalla necessità di non perdere le risorse statali concesse dal decreto Sblocca Italia con scadenze per la revoca, finora più volte prorogate.