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Per l’autotrasporto si consolida un quadro comune

Visto che il trasporto merci presenta oramai una dimensione (almeno) europea, vanno salutati con indubbio favore tutti gli interventi finalizzati a dare uniformità alle regole che governano il settore. Inoltre, poiché qualsiasi regola degna di questo nome ha anche un versante “sanzionatorio” che contribuisce a definirla, ogni tentativo di armonizzare le sanzioni è meritorio tanto quanto lo sforzo di omogeneizzare le norme sostanziali.
Ciò basta e avanza per spiegare l’importanza del recente Regolamento 2016/403 della Commissione Europea, “che integra il Regolamento 1071/2009 per quanto riguarda la classificazione di infrazioni gravi alle norme dell’Unione che possono portare alla perdita dell’onorabilità del trasportatore su strada”, e la cui entrata in vigore è prevista per il 1° gennaio 2017.

Il Regolamento 403, per citare il suo articolo 1 comma 1, “stabilisce un elenco comune di categorie, tipi e livelli di gravità delle infrazioni gravi alla normativa dell’Unione in materia di trasporto commerciale su strada”. Stabilisce inoltre, aspetto assai importante, oggettivi criteri di computo di eventuali reiterazioni delle violazioni, in base ai quali vanno considerate “ancora più gravi” infrazioni già di per sé “gravi”; nel calcolo della frequenza del ripetersi delle infrazioni si terrà conto del numero dei conducenti dell’impresa (media annua) e del periodo di riferimento (almeno 1 anno dalla data del controllo).

L’elenco delle diverse infrazioni, riportato nelle tabelle allegate al Regolamento, equivale grosso modo a una “galleria degli orrori”: mancato rispetto dell’età minima dei conducenti; superamento del periodo di guida giornaliero, settimanale o totale complessivo; periodi di riposo insufficienti; collegamento tra salario del conducente e distanza percorsa o volume delle merci trasportate; mancata installazione e mancato utilizzo di un tachigrafo omologato; superamento del peso massimo autorizzato; superamento della lunghezza massima autorizzata; limitatore di velocità non installato, e molto altro ancora.

“Galleria degli orrori”, si è detto: per le tante imprese di autotrasporto serie e operanti nella legalità, che si trovano a subire una pesantissima concorrenza sleale; ma anche, e soprattutto, per gli utenti della strada che rischiano, in qualsiasi momento, di imbattersi in situazioni al limite dell’attentato alla pubblica incolumità. Da questo punto di vista, è corretto rilevare che l’impegno delle istituzioni e delle amministrazioni, sia nazionali sia europee, ancorché notevole, non è mai esagerato.