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Nord-Ovest, asse porti-ferrovie

Passa dal potenziamento dei porti liguri (Genova, Savona e La Spezia) e dal loro collegamento con le future reti ferroviarie ad Alta velocità/Alta capacità (Terzo valico Genova-Novara-Milano, Tav Torino-Lione) il rilancio della logistica e del trasporto merci del Nord-Ovest. Porti e ferrovie veloci rappresentano i punti fermi del documento che i tre governatori di Piemonte, Liguria e Lombardia – rispettivamente Sergio Chiamparino, Giovanni Toti e Roberto Maroni – hanno sottoposto alla firma del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, a conclusione degli Stati generali della logistica organizzati a Novara.

Il Nord-Ovest, l’area in cui si concentrano la maggioranza della popolazione e delle attività economiche del Paese, soffre di una insufficiente dotazione di infrastrutture di trasporto, decisive per competere con le principali aree economiche europee. «Dobbiamo mettere il nostro manifatturiero nelle condizioni di essere competitivo: questo sarà possibile – afferma Alberto Ribolla, presidente di Confindustra Lombardia – dotando i nostri territori di infrastrutture interconnesse per realizzare una vera mobilità integrata. Solo vincendo queste sfide, quello che non molto tempo fa veniva identificato come il triangolo industriale potrà tornare a essere l’avanguardia del Paese».

Il rilancio del sistema logistico del Nord-Ovest, spiega il documento dei governatori, poggia sui tre grandi corridoi europei per il trasporto intermodale che solcano le tre regioni e, attualmente, sono in fase di realizzazione: il corridoio Reno-Alpi, di cui il Terzo valico dei Giovi rappresenta la sezione italiana maggiormente rilevante, il corridoio Scandinavo-Mediterraneo e il corridoio Mediterraneo, di cui la Tav Torino-Lione costituisce un segmento fondamentale.

L’apertura delle gallerie ferroviarie di base del Gottardo e del Ceneri crea le condizioni per indirizzare verso i porti del sud Europa, italiani in particolare, il traffico oggi appannaggio degli scali del Nord Europa (Anversa, Amburgo, Rotterdam). Le compagnie di navigazione, pur in una congiuntura di mercato incerta, confermano ordinativi di navi di grande dimensione, sia per le rotte transoceaniche sia per i passaggi del Canale di Suez, il quale può essere attraversato da navi da oltre 18mila teu; la possibilità del Nord-Ovest di intercettare tali flussi di traffico dipenderà quindi anche dalla capacità fisica dei porti liguri di ricevere vettori marittimi di grandi dimensioni. Le tre realtà portuali liguri di Genova, Savona e La Spezia hanno attivato cantieri per aumentare la capacità di oltre il 50% nei prossimi 5 anni nel settore dei container, permettendo di passare da un attuale capacità di 4,3 milioni di teu a una di 6,6 milioni di teu al 2020, valorizzabile solo estendendo i bacini di mercato di riferimento anche oltre le Alpi.

Non appare sostenibile né tantomeno auspicabile, sostegono le tre Regioni, una crescita dei traffici di queste proporzioni attraverso l’utilizzo esclusivo del trasporto stradale, sia per ragioni di congestionamento delle autostrade, sia per ragioni di impatto ambientale. Ecco perchè le tre Regioni e quasi certamente anche il ministro Delrio hanno ribadito la centralità del trasporto su ferrovia, soprattutto per le merci. A tal fine occorre che gli investimenti sulla rete ferroviaria riflettano la rilevanza strategica dei porti.