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Mobilità dolce, in arrivo la Rete ciclabile nazionale ‘Bicitalia’

Migliorare l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità della mobilità urbana attraverso lo sviluppo di ciclovie e di una rete nazionale di vie da percorrere in bicicletta. Questo l’obiettivo del ddl per la mobilità ciclistica all’esame della Camera.

Il provvedimento promuove l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto, sia per le esigenze quotidiane  e ricreative, che per lo sviluppo dell’attività turistica, in modo da rendere lo sviluppo della mobilità ciclistica e delle necessarie infrastrutture di rete una componente fondamentale delle politiche della mobilità.

Entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, il provvedimento prevede l’adozione di un Piano generale della mobilità ciclistica, di durata triennale, che dovrà costituire parte integrante del Piano generale dei trasporti e della logistica, e sarà articolato in due specifici settori di intervento: lo sviluppo della mobilità ciclistica in ambito urbano e metropolitano; su percorrenze definite a livello regionale, nazionale ed europeo.
Il Piano dovrà, infatti, individuare le ciclovie di interesse nazionale, che costituiranno la Rete ciclabile nazionale “Bicitalia”, e la rete infrastrutturale di livello nazionale che dovrà essere integrata nel sistema della rete ciclabile transeuropea “Eurovelo”.

Tra le caratteristiche della Rete Bicitalia si prevede: che abbia uno sviluppo complessivo non inferiore a 20.000 km e sia articolata su itinerari su tutto il territorio nazionale; la sua integrazione e interconnessione con le reti infrastrutturali a supporto delle altre modalità di trasporto, nonché con le altre reti ciclabili presenti nel territorio; la continuità e l’interconnessione con le reti ciclabili urbane, anche attraverso la realizzazione di aree pedonali e zone a traffico limitato, nonché attraverso l’adozione di provvedimenti di moderazione del traffico.

Sarà, inoltre, definito nel Piano generale, per ciascuno dei tre anni, il quadro delle risorse finanziarie, pubbliche e private, reperibili per la mobilità ciclistica e l’individuazione delle modalità di finanziamento degli interventi indicati nei Piani della mobilità ciclistica di comuni e città metropolitane.
Nel provvedimento si prevede poi che le Regioni predispongano e approvino annualmente, in coerenza con il Piano regionale dei trasporti e della logistica, il Piano regionale della mobilità ciclistica, per disciplinare l’intero sistema ciclabile regionale.

Il disegno di legge prevede che, a decorrere dal 2016, venga destinato all’attuazione degli interventi previsti dalla legge, il 2% degli stanziamenti del nuovo Fondo da ripartire per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese che confluirà nel Fondo per il finanziamento degli interventi a favore della mobilità ciclistica. Si prevede inoltre la ricostituzione del Fondo per la mobilità sostenibile.
I Comuni dovranno destinare all’attuazione delle misure a favore della mobilità ciclistica una quota non inferiore al 20% dei proventi derivanti dalle sanzioni amministrative pecuniarie per violazione del codice della strada. Anche i privati, mediante lasciti o sponsorizzazioni, potranno contribuire al conseguimento dell’obiettivo.