Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Metro C, inchiesta sugli appalti. La Finanza a caccia di carte

Nella tormentata storia della metro C ieri è stato il giorno delle perquisizioni. Il pm Erminio Amelio, titolare dell’indagine, ha mandato la Guardia di finanza a caccia di carte relative agli appalti della linea più costosa d’Europa. Le Fiamme gialle hanno acquisito documenti che ora dovranno essere esaminati e potrebbero rivelarsi utili all’inchiesta.

Tra sprechi e varianti – Un’inchiesta, quella della procura di Roma, che riguarda la lievitazione dei costi, le procedure e i tempi di consegna dell’opera. Tra gli indagati ci sono alcuni ex dirigenti di Roma Metropolitane ma anche l’ex assessore ai Trasporti Guido Improta.

Il reato contestato è l’abuso d’ufficio, ma non è escluso che ulteriori verifiche conducano a ipotizzare la corruzione. Inoltre sulla metro C indaga pure la Corte dei Conti, che già nel 2012 ha sottolineato i «costi inaccettabili, quasi triplicati per l’esecuzione di questa importante arteria sotterranea».

E un anno fa era stata l’Anac, l’Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, a preparare un dossier sui ritardi e gli sprechi: i costi d’investimento saliti di 700 milioni a fronte di «un ridimensionamento del progetto»; 45 varianti, molte introdotte dopo i rilievi archeologici, senza «adeguate indagini preventive»; 65 milioni riconosciuti dopo un arbitrato alle imprese per attività in realtà «già ricomprese» nel contratto iniziale; «mancanza di trasparenza ed efficienza»; irragionevoli «vantaggi riconosciuti al contraente generale dell’opera».