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La Valdastico Nord si sdoppia: obiettivo primo bando da 860 milioni nel 2017

La progettazione definitiva del 1° lotto dell’autostrada Valdastico Nord, il “lotto veneto”, è in fase conclusiva, dovrebbe essere pronto all’inizio del prossimo anno, per poi avviare l’iter approvativo di legge obiettivo (verifica di ottemperanza Via, conferenza di servizi consultiva, Cipe) e l’obiettivo della società concessionaria Autostrada Brescia-Padova Spa (controllata dalla spagnola Abertis dall’8 settembre scorso) è di pubblicare il bando di gara per i lavori entro il 2017. L’opera ha un costo complessivo di 860 milioni, ancora meno degli 890 della delibera Cipe 21/2013, quando il lotto fu approvato in linea tecnica.

Non tutto è ancora sistemato però per il completamento dell’autostrada che si attende da almeno 25 anni. Il progetto della Valdastico Nord è stato sbloccato dal governo con l’accordo di febbraio con Regione Veneto e Provincia di Trento. Il termine ammesso dalla Commissione Ue per approvare il progetto della Valdastico Nord (30 giugno 2015) e di conseguenza allungare la vita della concessione dal 2013 al 2026, era infatti scaduto, e in teoria dopo quella data la concessione della Brescia-Padova Spa (già in prorogatio dal 30 giugno 2013) avrebbe dovuto decadere. Il gabinetto del Ministro Delrio era riuscito a traccheggiare un po’ con Bruxelles annunciando un accordo nella seduta del Cipe del 6 agosto 2015 che in realtà era tutto da scrivere.
Più dettagli sono arrivati con la firma di febbraio 2016: si è deciso che il tracciato dell’autostrada andrà dritto verso nord, senza passare in Val d’Astico, bensì sbucando in Valsugana, dove la Provincia di Trento chiede di integrare l’opera all’esistente superstrada della Ss 47 della Valsugana e chiede il traffico libero senza pedaggio. Il Mit e la Provincia stanno lavorando al progetto, l’obiettivo è arrivare al definitivo entro metà 2018.
Nel frattempo l’intesa prevedeva l’aggiornamento del piano economico-finanziario di Brescia-Padova e la progettazione definitiva del tratto veneto, da aprovare e mandare in gara nel 2017.

L’atto aggiuntivo al Pef, su cui il Cipe ha dato parere favorevole il 10 agosto, è in realtà ancora in negoziazione tra la società e il Ministero, pare proprio per le prescrizioni messe dal Cipe e dal Ministero.
La società conta comunque di arrivare presto alla firma, anche perché senza il nuovo Pef si rischia di nuovo che Bruxelles pretenda la decadenza della concessione, il cui allungamento si basava appunto sull’inserimento nel Pef della nuova opera (la Valdastico Nord) da 1,9 miliardi di euro.
In tutto il Pef prevede investimenti per 2,5 miliardi; oltre alla Valdastico opere minori e manutenzioni e 250 milioni di euro che Brescia-Padova verserà all’Anas per la superstrada della Valtrompia.

Il lotto veneto vale 860 milioni, come si diceva, e l’obiettivo della società è metterlo in gara entro il prossimo anno. Tutti i lavori della Valdastico saranno affidati a terzi con gara europea.

Il lotto trentino (costo stimato 950 milioni) è invece ancora in alto mare, ma come si diceva i tempi concordati sono lunghi (progetto in due anni). Il tracciato sarà la continuazione dell’autostrada Valdastico, ma avrà caratteristiche tecniche di superstrada, di fatto utilizzando alcuni tratti della Ss 47 Valsugana. Ci saranno barriere di esazione per chi arriva dal Veneto e per chi arriva dalla A22 (dove l’autostrada finirà, all’altezza di Besenello, tra Rovereto e Trento), mentre tutte le uscite intermedie, in Valsugana, saranno libere. La bozza di Pef passata al Cipe prevede il completamento del lotto veneto entro il 2021, e quello trentino entro il 2025.