E’ una gara contro il tempo. Perché il pronto intervento, in caso di calamità, è la chiave di volta per assicurare un immediato soccorso a chi è in difficoltà. Prima si arriva sul posto e maggiori sono le probabilità di salvare delle vite, di soccorrere prontamente i feriti e di limitare, per quanto possibile, ulteriori danni.
Anche in occasione dell’evento sismico che sta interessando delle aree del Paese, tutte le strutture direttamente e indirettamente coinvolte sono state sollecitamente allertate e coordinate dal Dipartimento della Protezione Civile. Una mega “cabina di regia” si mette in funzione in tempi brevi e gli Enti pubblici, ognuno per la parte di propria competenza, si muovono all’unisono per ottimizzare l’impiego di uomini e mezzi. Professionalità diverse approcciano all’emergenza e predispongono i piani d’intervento.
Nulla è lasciato alla casualità: la complessa e qualificata macchina organizzativa analizza e valuta il frangente da affrontare. La viabilità deve essere garantita, l’invio degli operatori e degli automezzi deve essere calibrato alle effettive esigenze, si devono approntare le aree dedicate al ricovero di quanti hanno bisogno di assistenza, assicurare l’assistenza medica, i pasti, posti-letto per dormire e via di seguito.
Uno dei problemi con il quale confrontarsi, nell’immediatezza dell’evento, è, appunto, quello di fare in modo che siano raggiungibili le zone interessate dall’emergenza. In tale articolato quadro d’insieme, il ruolo degli Enti gestori delle strade diventa strategico. Ci pare utile, in termini di conoscenza, tratteggiare sinteticamente come ANAS, il principale soggetto di riferimento del sistema stradale e autostradale italiano, si attiva sulla base di un collaudato sistema operativo. Il Compartimento regionale della viabilità competente avvia prontamente, sul territorio, le verifiche del caso relativamente all’infrastruttura da monitorare.
La presenza di operatori d’esercizio sulle arterie di competenza veicola un flusso continuo d’informazioni di dettaglio. Il tutto si svolge attraverso il costante raccordo con la Sala Operativa Compartimentale che, a sua volta, s’interfaccia con la Sala Operativa Nazionale della Direzione Generale. E’ quest’ultima, poi, a relazionarsi con il Dipartimento della Protezione Civile.
Se la situazione lo richiede, come in questa triste occasione, l’ANAS mette a disposizione uomini e mezzi, compatibilmente con gli altri compiti d’istituto, per dare man forte agli Enti locali in difficoltà. Sono momenti di grande partecipazione, professionale e personale, dove ognuno si prodiga per ripristinare condizioni accettabili di “normalità”. Anche stavolta ognuno sta facendo la sua parte. E qualcosa di più.