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Iran: delegazione in visita a Roma per riavviare i rapporti economico-commerciali

Riportare l’interscambio tra l’Italia e l’Iran ai livelli raggiunti nel 2010, pari a 7 miliardi di euro, e l’export a 2,5 miliardi è l’obiettivo principale perseguito dall’Italia a seguito della fine delle sanzioni contro Teheran. Il rilancio della cooperazione tra i due paesi sarà l’argomento principale della visita a Roma del presidente iraniano, Hassan Rohani, un’occasione unica per dare una spinta alla ripresa economica del nostro paese.

Per 3 giorni, a partire da oggi, la delegazione iraniana formata dal presidente Rohani e oltre 120 imprenditori e ministri sarà impegnata con le controparti italiane per iniziare a riallacciare i rapporti che legavano i due paesi. Non si parlerà solo di energia e petrolio ma anche di infrastrutture, costruzioni e trasporti. Verranno inoltre firmati diversi accordi che erano in calendario già a novembre dell’anno scorso, data prevista per la visita di Rohani a Roma che fu poi rimandata a causa delle stragi a Parigi.

La posta in gioco è di tutto rilievo. L’Iran ha in programma l’ampliamento di molte infrastrutture e sono in ballo investimenti nel settore per 15 miliardi di dollari, dalle autostrade ai porti alle ferrovie. Oltre alla costruzione e riammodernamento della rete ferroviaria del paese, con la realizzazione di una linea ad alta velocità, è previsto anche lo sviluppo della rete stradale del paese.

In merito ai nuovi scenari che si stanno aprendo, in un’intervista rilasciata ieri il presidente dell’Anas Gianni Vittorio Armani ha dichiarato che “a pochi giorni dalla fine dell’embargo, l’Anas, con il supporto del Governo, ha già avviato i primi contatti con le autorità iraniane per partecipare, con altre imprese del settore delle costruzioni, al potenziamento della rete stradale persiana”.

Abbiamo avuto dei contatti – ha proseguito Armani –, il nostro personale ha incontrato il ministro e si stanno studiando forme di collaborazione. Puntiamo a entrare sul mercato iraniano in collaborazione con altri soggetti che possano essere complementari, visto che ci chiedono la vera e propria realizzazione di infrastrutture”. “Credo che l’Iran sia un Paese di assoluto interesse, con quasi 100 milioni di abitanti, un livello culturale molto elevato, una civiltà millenaria. Hanno competenze, personale tecnico di alto livello e quindi si può portare know how avendo una base sulla quale lavorare. Hanno una rete stradale piuttosto buona – ha concluso il presidente di Anas –, ma hanno bisogno di potenziarla e quindi c’è sicuramente da lavorare”.

Dall’8 al 10 febbraio il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina guideranno una delegazione italiana a Teheran, cui partecipa anche Anas, per dare lancio all’offensiva italiana sui mercati iraniani. Nella gara che di fatto si è aperta tra i paesi per conquistare questo nuovo mercato, anche l’Italia sta correndo.

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