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Intervento di Confindustria Venezia, sulla Pedemontana Veneta

Le parole di Matteo Zoppas – Presidente Confindustria Venezia.

“La Pedemontana Veneta è una di quelle opere che nessuno avrebbe mai messo in discussione. Una infrastruttura di cui si parla da decenni e che era stata inserita all’interno del Corridoio V, dorsale strategica per un rilancio dell’economia a livello europeo.

Eppure, all’improvviso dopo che l’opera è stata assegnata, i cantieri aperti, gli espropri eseguiti, le imprese coinvolte, tutto è tornato in discussione. O almeno pare di capire che per questioni che non sono chiare la Pedemontana Veneta rischia il blocco. Una paralisi che dobbiamo assolutamente scongiurare perché sarebbe una tragedia per il Veneto e per l’intero Paese.

In questi giorni molte sono state le prese di posizione da parte del mondo industriale, ma credo  sia un’infrastruttura  che riguarda  tutti i cittadini. Del resto non è un caso che l’opera alla fine sia stata accettata e voluta da tutti i 36 comuni interessati. Perché la situazione viaria in quella che è considerata una delle aree più produttive del Paese è sotto gli occhi di tutti. I centri delle città sono intasati e assaliti da un traffico pesante perché manca una strada alternativa.

Le aziende che puntano su una maggiore attività produttiva contrattando con le parti sociali i cicli produttivi, una volta fuori con le merci si trovano a dover affrontare l’incognita del traffico. Peggiorando così anche la qualità della vita e la mobilità di chi si deve spostare velocemente da un comune all’altro. E dunque è questo l’obiettivo?

Quando si alzano le barricate contro l’esecuzione della Pedemontana Veneta bisogna sempre considerare il valore generale dell’opera. E’ difficile certo, dietro a molti espropri ci sono storie personali, situazioni diverse, ma in un mondo globalizzato la capacità di muoversi e di viaggiare e di trasportare le merci  deve essere un obiettivo comune. Nessuno ci guadagnerà con il blocco di una infrastruttura così già in stato avanzato di esecuzione. Voglio pensare che prevalga il buon senso come ha più volte ripetuto ed esortato il Governatore del Veneto, Luca Zaia.

Non vorremmo come industriali di Venezia e Rovigo che la Pedemontana Veneta si trasformasse in una battaglia “politica” dai contorni e esiti opachi. Vorremmo che la nostra regione potesse avere le infrastrutture necessarie a mantenere alti gli standard produttivi, gli stessi che ci hanno permesso negli anni di diventare un’area modello e spesso denominata “locomotiva d’Italia”. Ecco, vorremmo continuare a correre e come tutte le locomotive abbiamo bisogno dei binari giusti per continuare la corsa”.