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Infrastrutture, Porta Pia punta su metropolitane e tram: due miliardi per 23 opere

Ventitrè interventi per il potenziamento di metropolitane, tramvie e reti ferroviarie metropolitane, da finanziare con due miliardi di euro nel triennio 2016-2018. Finanziamenti che sommandosi a fondi esistenti (europei e coesione) e co-finanziamenti locali sbloccheranno progetti complessivi per sei miliardi di euro.
Il ministero delle Infrastrutture ha pronta una lista di opere “di completamento”, prosecuzione di progetti in corso o adeguamento di infrastrutture esistenti, con la quale presentarsi all’appuntamento di settembre per la legge di Stabilità (ma potrebbe essere anche un altro strumento di finanziamento) e sbloccare così le risorse al più tardi dal gennaio 2017.

Il tutto all’interno di una strategia, messa a punto dal ministero guidato da Graziano Delrio, che punta sul potenziamento del trasporto pubblico urbano come priorità, insieme al trasporto merci su ferro, in materia di politiche infrastrastrutturali.
Oltre al pacchetto da 23 progetti, già finanziabili e cantierabili a breve, il Mit punta a sviluppare un parco progetti per il futuro, finanziando “progetti di fattibilità” (articolo 23 c. 5 Codice appalti) che permettano la valutazione costi-benefici di nuove tratte (ad esempio il prolungamento della M5 a Milano e della linea C a Roma oltre il Colosseo).
Tornando alla lista “cantierabile a breve”, due miliardi di euro in un solo anno sarebbe una cifra consistente, se rapportata ai sei miliardi in 15 anni messi dalla legge obiettivo sul trasporto urbano su ferro (in gran parte metropolitane). La struttura di missione guidata da Ennio Cascetta spiega che 15 interventi servono al completamento di metropolitane (fondi per 989 milioni, che sbloccherebbero opere per 4.358 milioni) e tramvie (231 milioni per attivare lavori da 370 milioni), mentre altri 8 interventi puntano a potenziare le infrastrutture sistenti, riqualificando binari,stazioni e tecnologie per realizzare un trasporto di tipo metropolitano (fondi per 746 milioni che sbloccherebbero 1.135 milioni di investimento).

Per ora il ministero non rivela le liste, in attesa di avere certezza sui finanziamenti. Tra gli interventi sui metrò ci saranno prolungamenti delle linee su Roma (la linea B da Rebibbia a Casal Monastero, ad esempio), e sicuramente il completamento della linea 1 a Napoli e del metrò di Torino. «Ci saranno sicuramente Roma, Torino, Firenze, Bologna …» dice Cascetta.

Nel secondo gruppo, 8 interventi, il Mit punta alla riqualificazione e potenziamento di tratte ferroviarie esistenti. Ci sarà probabilmente la Roma-Ostia, «e si potrebbe rilanciare il progetto del sistema ferroviario regionale veneto – dice Cascetta – per servire con treni ad alta frequenza la città diffusa del Veneto». Questa filosofia troverà anche nuovi progetti e nuovi fondi nel Contratto di programma 2016 delle ferrovie, che gode di 8,3 miliardi di euro di finanziamenti e a cui il Mit e Rfi stanno lavorando.

«Per i nuovi progetti – sostiene Cascetta – bisogna puntare il più possibile su tram, metrò leggeri e di superficie». Niente più mega progetti tipo metro C a Roma? «Non dico questo – risponde il professore – perché nelle grandi città i metrò sotterranei servono. Di certo niente più gare su progetti preliminari, e senza rilievi archeologici, come accaduto per il metrò C di Roma».