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Incidentalità: tanti lutti si potrebbero evitare

I bambini coinvolti nei sinistri, nel 2015 e di età compresa fino ai tredici anni, sono stati 969. Quarantanove quelli che hanno perso la vita: 29 maschi e 13 femmine. I dati li ha pubblicizzati l’Asaps (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale). Il 57% era a bordo di un veicolo e questo, inevitabilmente, ripropone il problema della necessità di un più accorto e puntuale utilizzo dei seggiolini oltre che, naturalmente, delle cinture di sicurezza.

Le colpe, superfluo ma opportuno il sottolinearlo, ricadono sugli adulti. Sulla faciloneria con la quale trasportano i piccoli sull’auto, dimenticando che anche nel percorrere piccoli tragitti è opportuno non abbassare la guardia. Eppure, non è così raro vederli senza il seggiolino o, addirittura, sulle gambe della mamma o del papà. Roba da non crederci.

Ormai non ci si stupisce più di nulla, visto che, ancora oggi, si cerca, in tutti i modi possibili e con grande affanno comunicativo, di fare comprendere ai più riottosi al volante che la cintura di sicurezza non è un optional della vettura. Un mero elemento decorativo. Le statistiche certificano che un italiano su cinque non le indossa. E dire che quel “clic” salva la vita. In caso di crash, alla velocità di 55 km/h, il corpo umano raggiunge 1.000 kg di energia cinetica da smaltire. Il che è tutto dire. Intanto, il settore dell’automotive, riempie, sempre di più, gli abitacoli di ogni sorta di dispositivi per la sicurezza del viaggio.

Si progettano e sfornano apparecchiature di riconosciuta utilità. Si pensi al sistema di rilevamento stanchezza del conducente: attraverso dei sensori (micromovimenti sul volante, movimento delle palpebre e altro) la strumentazione di bordo rileva se chi guida è a rischio colpi di sonno e avvisa, con cicalino e segnali luminosi (in alcuni casi, un’invitante tazzina di caffè) che è bene fare uno stop. Non meno pratico il controllo intelligente dei fari: gli abbaglianti si spengono autonomamente quando incrociano un’altra macchina, ne aumentano la potenza se necessario e ne restringono o allargano il fascio di luce sulla base della tipologia di strada e della velocità.

Validissimo, poi, il riconoscimento della segnaletica. Il navigatore visualizza l’indicazione del limite di velocità sulla tratta che si sta percorrendo, i sistemi “dialogano” con il “cruise control” della vettura che adegua, in real time, la velocità a quanto prescritto mentre (magari) le sospensioni elettroniche si adattano alla strada.

Secondo una stima riportata dal New York Times, circa il 94% dei sinistri avviene per cause addebitabili all’uomo. Solo il 6% è riconducibile a malfunzionamenti delle automobili o altri fattori. Stando all’associazione “National Safety Council”, negli Usa gli incidenti letali sono aumentati dell’8% tra il 2014 e il 2015. Pure in Italia, dopo anni di diminuzione, il numero è tornato a salire nello stesso periodo: nel 2014 i sinistri mortali erano stati 1.587, nel 2015 sono diventati 1.627. Il 2,5% in più.