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Il piano da 8,9 miliardi di euro per potenziare la rete ferroviaria

Ecco le principali categorie di interventi previsti nell’Addendum 2015 del Contratto di programma Stato-Rfi, svelate in anteprima da «Edilizia e territorio».
Su 8.971 milioni di euro di nuovi finanziamenti sbloccati, 1.200 andranno a sicurezza e manutenzione straordinaria, 485 alle tecnologie, 2.066 alle reti TPL (metropolitane e regionali), 264 per adeguare linee e gallerie al trasporto merci, 487 per le reti passeggeri a lunga percorrenza, 4.469 per le nuove tratte ad alta capacità.

Se per le nuove tratte AV/AC la scelta era in qualche modo obbligata, perché si trattava di risorse già vincolate per legge in base allo Sblocca Italia 2014 e legge di Stabilità 2015 (600 milioni al Terzo Valico, 869 al Brennero, 1,5 miliardi ciascuno a Brescia-Verona e Verona-Vicenza), la vera novità programmatoria è che l’intero ammontare dei (consistenti) nuovi fondi stanziati con la Stabilità 2015 sono stati destinati, nella firma di metà dicembre tra il ministro Graziano Delrio e l’AD di Rfi Maurizio Gentile, a sicurezza, tecnologia, reti locali, merci, passeggeri. Mentre nell’ultimo contratto firmato dall’allora Ministro Lupi, nell’agosto 2008, i fondi dell’alta capacità erano il 71% del totale (4.120 milioni su 5.812), ora sono “solo” il 50% (4.469 su 8.971).

Quello che sale in modo consistente sono i fondi per manutenzione, tecnologie, merci, reti ordinarie: da 1.692 a 4.502 milioni di euro.

Già nel 2015 la spesa effettiva per investimenti di Rfi è cresciuta per la pria volta da anni, da 2,8 a 3,5 miliardi di euro, e nelle previsioni che pubblichiamo qui sopra Rfi conta nei prossimi anni di tornare a superare i 5 miliardi di euro l’anno.

Si avvicinano intanto i maxi-bandi, per circa 2,3 miliardi di euro complessivi, per due tratte della Napoli-Bari e due sulla Catania-Palermo.