Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Il Governo sblocca i lavori transfrontalieri della Torino-Lione

Il Consiglio dei ministri ha dato il libera al disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’accordo tra i governi italiano e francese per l’avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione. «La sezione transfrontaliera – si legge nel comunicato di Palazzo Chigi – è la prima parte del nuovo collegamento persone e merci tra Torino e Lione, componente essenziale del corridoio mediterraneo». Le regole antimafia italiane vengono estese ai contratti di appalto per la Tav.

Il provvedimento
Il ddl prevede la ratifica ed esecuzione dell’accordo italo-francese fatto a Parigi il 24 febbraio 2015, e del protocollo addizionale, con allegato, fatto a Venezia l’8 marzo 2016, con annesso regolamento dei contratti adottato a Torino il 7 giugno 2016.
Il provvedimento autorizza la ratifica degli ultimi tre atti necessari per l’avvio dei lavori della Torino-Lione:
– l’Accordo del 2015, concernente l’avvio dei lavori per la sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione;
– il Protocollo del 2016, che attualizza il costo dei lavori stabilito nel gennaio 2012;
– il Regolamento dei contratti, che estende le regole antimafia italiane all’aggiudicazione e all’esecuzione dei contratti di appalto per la Torino-Lione (regolati dal diritto francese in base all’accordo del 2012).

La sezione transfrontaliera è la prima parte del nuovo collegamento persone e merci tra Torino e Lione. L’opera – spiega la nota della presidenza del Consiglio – consiste in una galleria a doppia canna di 57 km (come il nuovo San Gottardo) e nelle opere all’aperto strettamente connesse. L’Ue cofinanzierà il 40% dell’opera. Gli accordi internazionali non riguardano le linee italiane di “adduzione”, rispetto alle quali, attraverso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, è stata operata una revisione progettuale che consente l’utilizzo di parte della linea storica.

Regole antimafia
Grazie al Regolamento dei contratti, le norme antimafia italiane si applicheranno sia ai contratti pubblici conclusi dal Promotore pubblico (società italo-francese incaricata di aggiudicare i contratti per la realizzazione dell’opera, a nome dei due Governi) sia ai subappalti e ai subaffidamenti, che devono comunque essere approvati dal Promotore pubblico.
Le verifiche antimafia verranno coordinate da una Struttura bi-nazionale. Il processo di ratifica francese sarà sincronizzato con quello italiano.